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Il lockdown ha frenato i libri, da gennaio perse otto milioni di copie

Il Coronavirus si è abbattuto anche sull’editoria. Una ricerca dell’Associazione Italiana Editori (Aie), in collaborazione con Nielsen e Informazioni Editoriali, svela che sono state almeno otto milioni le copie di libri invendute nei primi quattro mesi del 2020 con una perdita di fatturato di 134 milioni di euro. Altro dato, ma in ascesa, è quello del mercato online.

Ha commentato la ricerca il presidente di Aie, Ricardo Franco Levi. ”Siamo di fronte a una crisi epocale. La perdita di reddito delle famiglie conseguente alla caduta del Pil, -8% annuo secondo le stime  del governo, porterà a una riorganizzazione della spesa di cui vediamo  già oggi i segnali e che, se non contrastata attraverso un forte   sostegno alla domanda, potrebbe avere un impatto drammatico sul nostro  settore con forti ricadute sull’occupazione. Sommando gli effetti del lockdown con la caduta della domanda nella seconda parte dell’anno – continua – temiamo che l’intero mercato del libro (fiction, saggistica, ma anche libri scolastici, universitari e professionali più la vendita dei diritti)   possa chiudere il 2020 con un pesantissimo calo di fatturato quantificabile tra i 650 e i 900 milioni rispetto ai 3,2 miliardi complessivi del 2019. Non si esce da questa crisi senza una forte presa di consapevolezza da parte di istituzioni e operatori – conclude Levi – la partita non è chiusa, sia pure nelle difficoltà, le imprese stanno reagendo e un forte sostegno alla domanda, tramite bonus alle famiglie e acquisti delle biblioteche, può ancora avere significativi effetti. Se  faremo presto”.

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