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[L’analisi] Il governo rivede la crescita dell’Italia: scende dal 4,7 al 3. Ma forse è solo l’inizio 

I tempi sono fortemente incerti, tutto potrebbe migliorare o precipitare da una settimana all’altra, ma purtroppo un dato sicuro da cui partire per mettere a punto il Def 2022 già c’è: la crescita italiana rallenta e il Governo dovrà tagliare di parecchio quel 4,7% di Pil che aveva previsto ad ottobre scorso e che è invece destinato a fermarsi intorno al 3% se non addirittura sotto.

Il Def anticipato 

Un problema che si riflette direttamente su un altro dato in arrivo la prossima settimana con il Def ‘anticipato’ rispetto al tradizionale appuntamento di metà aprile: il deficit dovrà necessariamente salire da quel 5,6% stimato ad ottobre, per consentire al Governo quel nuovo intervento contro il caro-energia a cui sta lavorando. Chi chiedeva un maxi-scostamento, per realizzare interventi strutturali, resterà però deluso: si tratterà di nuovo di misure temporanee, che daranno modo al Governo di valutare la situazione strada facendo, visto che l’incertezza non consente di fare previsioni a lungo termine. Il calo del Pil non è solo colpa della guerra, perché già l’inflazione aveva portato alle stelle i prezzi dell’energia, e la produzione industriale aveva iniziato a calare da dicembre (-1%), peggiorando a gennaio (-3,4%). E contribuendo a rallentare l’economia già nuovamente provata dal riaccendersi dei contagi dovuti ad Omicron. 

Quadro debole già prima della guerra

Il conflitto tra Russia e Ucraina è quindi piombato su un quadro già molto debole, e rischia di aggravarlo o prolungarlo a tempo indefinito. Per questo il Def “terrà conto dei rischi della guerra in corso”, ha detto il ministro dell’Economia Daniele Franco in Senato. La sottosegretaria al Mef Maria Cecilia Guerra è stata la prima ad ammettere che la prossima settimana nel Def la crescita si fermerà “intorno al 3%”, dopo che già Fitch aveva tagliato le stime 2022 addirittura al 2,7%. Si guarda quindi allo spazio che resterà disponibile per alzare il deficit e consentire i nuovi sostegni all’economia. Il Governo, ha spiegato il ministro Franco, sta studiando il nuovo quadro temporaneo per gli aiuti di Stato che la Ue ha varato questa settimana proprio “per sostenere l’economia nel contesto dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia”. 

Misure mirate senza interventi a pioggia

Il nuovo quadro temporaneo contempla interventi per le imprese, per far fronte alle esigenze di liquidità, e misure compensative simili a quelli messi già in campo dal Governo. Lo strumento quindi c’è e anche l’avallo di Bruxelles. Serve un altro via libera europeo per alzare il deficit, ovvero la conferma che il Patto di stabilità resterà sospeso anche l’anno prossimo. Franco ha ribadito che la Ue sta prendendo seriamente in considerazione la possibilità, e quindi anche su questo fronte l’Italia dovrebbe poter contare sul sostegno di Bruxelles che si esprimerà a maggio.

Per quanto riguarda le misure, saranno di nuovo molto mirate – perché il rincaro dei prezzi ha colpito di più alcuni – e la portata non sarà molto ampia. Non dovrebbe cioè coprire tutto l’anno ma, come gli interventi precedenti, soltanto alcuni mesi. Anche se comporterà certamente uno stanziamento più consistente degli ultimi decreti. La durata limitata nasce dall’esigenza del Governo di lasciarsi un margine di manovra per ricalibrare le misure in base all’evolvere della situazione, che può cambiare da un momento all’altro.

Non è più la situazione della pandemia, che ha avuto un certo grado di prevedibilità dal momento in cui sono arrivati i vaccini. Il modello per i nuovi sostegni potrebbe essere quello del recente taglio delle accise sui carburanti: il decreto copre solo 30 giorni, e il Governo è consapevole che sono pochi e che andrà rinnovato, ma si può rinnovare attraverso un decreto ministeriale, quindi una procedura più semplice di un decreto legge. 

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