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Il giornalista Massimo Gaggi: “La svolta di Biden contro la Cina penalizza anche l’UE”

“Soffiano venti di tempesta economica tra le due sponde dell’Atlantico: l’Europa ha scoperto solo di recente, e non ancora pienamente, le conseguenze della svolta di Biden che, per riorientare la sua industria verso lo sviluppo sostenibile ed evitare il sorpasso tecnologico della Cina dirigista, ha varato una politica industriale fatta di sussidi e incentivi imponenti, accantonando i principi del free trade”.

Ne parla sul Corriere della Sera Massimo Gaggi, riferendosi all’Ira, la legge Usa che destina ben 370 mld di dollari al sostegno della transizione energetica e allo sviluppo green tech, e al Chips Act, la legge che mobilita 100 miliardi per evitare il sorpasso della Cina sugli Usa nei semiconduttori e per sostenere la ricerca nei settori avanzati.

“D’accordo sul ridurre la dipendenza dalla Cina e sul rendere meno vulnerabili i canali di fornitura di sensori e altri sistemi elettronici, ma queste misure, unite al divieto di esportare tecnologie di punta verso Pechino, rischiano di penalizzare molte imprese in Ue e in Giappone.

Cosa sta succedendo?

Una risposta brutale ma non priva di fondamento – sostiene Gaggi – è che Biden, molto più vicino all’Europa di Trump e impegnato a ricucire i rapporti transatlantici lacerati dal suo predecessore, sta comunque dando pratica attuazione al protezionismo trumpiano dell’«America First».

E, avendo molta più competenza amministrativa di un Trump spesso tanto minaccioso quanto velleitario, usa strumenti più efficaci.

L’Europa ha tardato a rendersi conto che l’America stava passando dal suo tradizionale ruolo di faro del free trade e della globalizzazione a quello di potenza che decide di combattere il dirigismo della Cina, dove lo Stato pianifica e sostiene lo sviluppo tecnologico, scendendo lei stessa nel campo della politica industriale con un piano destinato a mobilitare quasi 500 miliardi di dollari di sovvenzioni.

Una presa di coscienza ritardata dalla complessità di queste leggi e dagli effetti non immediati”.

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