Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

Il gioco aggressivo di Trump | L’analisi di Giorgio Barba Navaretti

Giorgio Barba Navaretti sulla Stampa si sofferma sulla questione dei dazi rilanciata da Trump.

Il protezionismo predatorio di Trump II – scrive – è molto diverso da Trump I e Biden. È un aggressivo gioco a somma zero, vinco io e perdi tu, che mina profondamente le regole globali che hanno governato il commercio internazionale per ottant’anni.

Le barriere commerciali iniziarono a salire durante le due amministrazioni che si sono susseguite dal 2016. Ma erano giustificate da motivi di sicurezza oppure dall’obiettivo di creare un bene comune globale, come un ambiente più pulito. Anche Trump I, giocò tenendo conto delle regole.

Il primo aumento dei dazi su acciaio e alluminio nel 2018 fu giustificato per motivi di sicurezza. Nulla di questo nel Trump risorto. I dazi minacciati sono predatori, mirati solo a creare benefici per l’economia americana, senza distinzione tra alleati e non, senza nessuna produzione di bene comune.

Forse sono misure strategiche per ottenere benefici su altri tavoli negoziali (ad esempio l’aumento della spesa militare in Europa).

Comunque con l’obiettivo di creare vantaggi per l’America a scapito di tutti i partner commerciali.

Inoltre – osserva l’editorialista – le azioni del nuovo governo sono contrarie ai principi fondamentali del GATT. Alla base di queste regole ci sono principi fondamentali. Non discriminare garantisce pari condizioni competitive su un mercato e rende costoso per un singolo paese aggirare le regole.

Evitare la reciprocità permette di rispettare la diversità dei singoli paesi e li induce ad aderire agli accordi.

Trump propone di rovesciare queste regole. Impostando la trattativa in modo bilaterale, introduce la discriminazione nell’accesso ai singoli mercati (a ciascuno una tariffa diversa), e chiede reciprocità senza considerare le caratteristiche dei partner.

Crea così instabilità e incertezza.

Diciamo che Europa e Usa si accordino su dazi identici. Avendo gettato nel cestino il principio di non discriminazione, a quel punto l’Europa potrebbe abbassare invece le tariffe verso la Cina o il Giappone, danneggiando le esportazioni americane.

E verrebbe infine definitivamente minata l’autorità della WTO e il suo potere giuridico di imporre le regole condivise.

L’esito è un’aggressività anarchica, con un grave rischio di una gara a chi protegge di più e il venir meno di qualunque principio di buona convivenza.

Se con il protezionismo di Trump I e Biden si poteva sperare di ricomporre un qualche ordine globale – conclude – Trump II rischia davvero di portarci verso l’anarchia e il caos.”

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.