Le principali sfide che l’Ue si è impegnata ad affrontare riguardano le crescenti minacce poste dai cambiamenti climatici, la decarbonizzazione e i prezzi elevati dell’energia. Vi è poi l’esigenza degli Stati membri di raggiungere gli obiettivi prefissati in ambito green, target oggetto di periodici aggiornamenti e revisioni. È ad esempio recentissima l’adozione formale da parte del Consiglio Europeo della nuova Direttiva sulle energie rinnovabili (Red III), che prevede l’innalzamento per il 2030 dal 32% al 42,5% della quota d’energia rinnovabile nel consumo energetico dell’Ue (con l’obiettivo di arrivare al 45%). Con riferimento al mondo dell’industria, la Direttiva prevede un aumento dell’uso delle energie rinnovabili dell’1,6% annuo.
I dati riportati evidenziano come efficienza energetica ed energia rinnovabile costituiscano priorità strategiche nonché gli strumenti attraverso cui l’Europa punta a raggiungere gli obiettivi prefissati. Per supportarne l’utilizzo sono richiesti ingenti investimenti pubblici e privati finanziati da risorse statali o provenienti dalla stessa Ue. Si pensi ad esempio che il 31,05 % della dotazione complessiva prevista dal Pnrr è stato destinato proprio a finanziare la Missione 2, volta a supportare la “Rivoluzione verde e transizione ecologica”.
È in tale contesto che è stato istituito il Fondo Transizione Industriale (Legge di Bilancio 2022), per favorire l’adeguamento del sistema produttivo italiano alle politiche Ue sulla lotta ai cambiamenti climatici. Con una dotazione di 300 milioni, il fondo supporta gli interventi di efficientamento energetico delle imprese, destinando una quota del 50% a quelle energivore.
Prevede poi la concessione di un contributo a fondo perduto variabile da 15% a 65% delle spese ammissibili volte al conseguimento di una maggiore efficienza energetica, uso efficiente delle risorse e cambiamento del processo produttivo attraverso l’implementazione di soluzioni e tecnologie: riciclo e riuso di materie prime e riciclate. Le imprese possono ottenere il contributo per spese relative a opere murarie, impianti e attrezzature, suolo aziendale, programmi informatici e l’eventuale formazione del personale.
L’incentivo dà la possibilità di presentare domanda fino al 12 dicembre le risorse sono assegnate secondo una procedura a graduatoria. Tra gli aspetti progettuali è opportuno evidenziare che l’investimento deve avere un importo di spesa compreso tra tre e 20 milioni. Non è rivolto esclusivamente alla mera installazione di impianti fotovoltaici, ma a progetti più ampi e complessi che puntino al miglioramento nella gestione dei consumi energetici legati all’attività produttiva.
Accanto a esso, le imprese che prevedono la realizzazione di interventi d’efficienza energetica con spese d’importo minore, possono invece contare su una serie d’agevolazioni nazionali e regionali. Tra queste ricordiamo per esempio la “Linea Transizione digitale ed ecologica dei Finanziamenti Simest” che sostiene investimenti per la sostenibilità ambientale e digitalizzazione a livello nazionale. Tra i bandi regionali spicca la “Linea Green” della Lombardia a sostegno di imprese che investano nell’efficientamento energetico degli impianti produttivi, il “Bando digitalizzazione e efficientamento produttivo” del Piemonte a sostegno della digitalizzazione e dell’efficientamento sostenibile del processo produttivo, il “Fondo piccolo credito energia” del Lazio che sostiene la liquidità per agevolare interventi di efficienza energetica e l’Avviso Fesr 2/22 fotovoltaico di Trento a supporto delle imprese che investono nella produzione di energia da fonti rinnovabili.
Dunque, le occasioni sono tante, ma per assicurare l’ottenimento di tali benefici le imprese devono necessariamente essere ben informate su tutte le agevolazioni disponibili e guidate nell’intero processo di richiesta e utilizzo delle stesse ottimizzando le spese di gestione e potenziando così ambiti chiave – imprescindibili per poter raggiungere una dimensione innovativa e competitiva – sostenibile e al passo coi tempi.