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Il dibattito dei nostri utenti. 10 idee e soluzioni per l’Italia

Laura Parroni – Agente di Viaggio – Velletri (RM)

Mi occupo di turismo incoming e sono il direttore tecnico, regolarmente iscritta nell’elenco dei DT della Regione Lazio, di un tour operator specializzato sul mercato brasiliano.

Oggi molte agenzie di viaggi, classiche, pur avendo già pagato tutte le tasse regionali per il rinnovo dell’autorizzazione regionale e delle polizze assicurative necessarie, avranno difficoltà produttive. Frontiere e paesi ancora chiusi, una stagione estiva sfalzata da aziende chiuse per il lockdown che non daranno certo ferie alla riapertura… tanti problemi che mineranno molto probabilmente la produttività di tali aziende.

Premesso ciò, la mia intenzione è quella di reclutare gli agenti di viaggio all’interno di un network di agenzie. Formarli e prepararli al meglio per “l’accoglienza” sul loro territorio ottenendo così una rete ben distribuita su tutto il territorio nazionale con sicuri livelli di accoglienza qualificati.

Gli agenti avrebbero la loro autonomia imprenditoriale ma al tempo stesso una formazione in ambito turistico di accoglienza che potrebbe essere anche un indotto in più per i territori. Un network tutto italiano!

Mario Di Mauro – Architetto e Arista – Caserta

A mio avviso, bisogna dare un forte impulso all’innovazione nei diversi campi, dall’ambiente al patrimonio artistico-culturale e all’arte, mediante aiuti concreti e diretti alle nuove realtà imprenditoriali rappresentate dalle start-up, per consentire lo sviluppo di progetti di ricerca, innovazione e sviluppo sostenibile.

Rosanna Esposito – Commerciante – Castellammare di Stabbia (NA)

Ho un negozio di abbigliamento. Per incentivare i consumi del made in italy tutti dovrebbero poter scaricare fiscalmente i propri acquisti, dal momento che non si può circolare nudi. Se tutti potessero scaricare i costi, lo scontrino lo pretenderebbero tutti, anche chi paga in contanti, per l intero importo. Si eliminerebbero così tutti gli abusivi.

Chi emette lo scontrino ha o deve avere sede legale in Italia, così calmieriamo pure gli acquisti online. E poi bisogna premiare chi fa circolare l’economia, riducendo le tasse. Grazie.

Monica Ricci – Viterbo

Penso che la prima cosa da fare sia abbassare le tasse e regolarizzare tutti i contratti in cui non si prevedono ferie e malattia, ma soltanto paga oraria. Per le Piccole Imprese bisogna anche qui agire per tutelarle con una riduzione delle tasse e includere la salvaguardia per la salute come un diritto di ogni essere umano.

Vincenzo Montenero – Marino (RM) – Pensionato

Abolire la legge Madia che prevede il divieto di incarichi nella Pubblica Amministrazione, per non più di un anno,ai funzionari pubblici in pensione, conservandoli così retribuiti per quelli in servizio. Si potrebbe darli a titolo gratuito, senza alcun compenso, ai dirigenti pubblici in pensione nei vari Enti pubblici,con un notevole risparmio di denaro pubblico!

Paola Gioioso – Filetto (CH) – Insegnante

La scuola a settembre dovrebbe ripartire con:
– Classi dimezzate
– Ore da 30′
– Turni mattina/pomeriggio
– Inizio lezioni ore 9
In questo modo si garantisce distanziamento, tutti gli studenti in presenza con piccoli gruppi, 30′ sono efficaci, non ci sono spese aggiuntive.
Inoltre entrare alle 9 evita sovraffollamento dei mezzi pubblici.

Luisa Bottega – Vittorio Veneto – Operatore Turistico

Rinnovare il settore economico del turismo. Istituire contratti di lavoro con tutela per i lavoratori ed eliminare le partite IVA. Stabilire percorsi di studio mirati per formare guide locali eliminando il concorso di abilitazione. Eliminare la figura vaga della guida nazionale, che è un po’ più di un accompagnatore ma non vera guida, creata per il solo fatto di poter entrare in un museo e illustrare alcune opere mentre è in viaggio con il gruppo.

Riqualificare la figura dell’accompagnatore nell’accoglienza e in determinati ruoli esclusivi rendendoli obbligatori per qualsiasi gruppo in viaggio anche di poche persone poiché molte agenzie si avvalgono e delegano tale posizione a privati clienti fidelizzati.
In generale eliminare il procedimento del “concorso” per qualsiasi inserimento pubblico spesso ideale meccanismo burocratico per clientelismi ed occasione di rimpinguo delle casse finanziare degli istituti, meglio eleggere una commissione competente selezionatrice fissando limite di scadenza adesione e numero partecipanti.

Basta con le eterne liste di graduatoria che non facilitano l’accesso a nuove opportunità. Tutto da riformare. Le università creino percorsi di studio in sintonia con le esigenze lavorative onde evitare titoli che poi sono inadeguati o poco attinenti a mansioni che portano il loro stesso titolo. Grazie

Enrico Venti – Roma – Pensionato

Rendere efficiente il sistema dei trasporti, per rendere conveniente il vivere fuori città, al fine rivitalizzare paesi e cittadine intorno alle grandi città. Si darebbe così impulso allo sviluppo e ad una nuova economia di centri ormai avviati alla scomparsa, decongestioneremmo i centri urbani, favoriremmo la Green economy.

Lorella Perugini – Novara – Assistente sociale

Ritengo che si debba migliorare l’ambito di intervento delle politiche socio sanitarie. Stiamo vivendo una fase di grande difficoltà e paura per il COVID e le fragilità saranno ancora più gravi e richiedono interventi integrati.

Celeste Del Bene – Bari

Direi di incentivare il lavoro ai giovani, favorire un circuito tutto italiano con riduzione delle tasse sul lavoro, visto tutto il denaro dato per assistenzialismo, anche a immigrati. Accorciare assolutamente le distanze del costo del lavoro con gli altri paesi europei, altrimenti non c’è storia, se vogliamo uscire da questa situazione di disastro economico.

Babette War – Palermo

Avvicinarsi agli USA per avere dei finanziamenti, mi sa che è meglio che stare dietro all’Unione Europea! Potremmo allettare gli americani con un Made in Italy a prezzi vantaggiosi solo per loro!

Fausta Caldera

In uno stato di emergenza mai vista come questa si dovrebbe iniziare a dire basta ai paradisi fiscali: chi lavora in Italia riceve e paga contributi in Italia. Poi, per non aggiungere povertà a povertà, serve l’immediato blocco dell’immigrazione.

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