“È evidente l’esigenza di un profondo ripensamento, e non solo una semplificazione, delle politiche di incentivazione degli investimenti nel Mezzogiorno, come pure delle aree in difficoltà del Centro-Nord, sulla base della disciplina sugli aiuti di Stato a finalità regionale”.
Lo ha detto Vito Grassi, vice presidente per le Politiche di Coesione Territoriale e presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali di Confindustria, nel corso della sua relazione introduttiva al convegno “Sud e Nord insieme verso l’Europa” che si svolge presso la Stazione Marittima di Napoli.
“Chi meglio di noi sa che le imprese del Sud devono fare i conti con un contesto sfavorevole – in termini di infrastrutture, servizi, credito, pubblica amministrazione, legalità – che rappresentano un aggravio di costi sia sulla localizzazione produttiva esistente che sull’attrazione di investimenti dall’esterno anche di ritorno (reshoring)”, ha precisato l’esponente di Confindustria, “ma il compito di un’efficace politica industriale su base territoriale dovrebbe essere quello di sostenere investimenti, occupazione e innovazione proprio nelle situazioni più svantaggiate, anche e soprattutto secondo le logiche del Trattato Ue in materia di aiuti di Stato”.
“Per questo, la nostra aspettativa riguardo al Ddl collegato alla prossima Legge di Bilancio sulla “revisione organica degli incentivi alle imprese e potenziamento, razionalizzazione, semplificazione del sistema degli incentivi alle imprese del Mezzogiorno”, annunciato nella Nota di aggiornamento a Def e previsto dalle riforme del Pnrr, è che esso conduca ad una profonda reimpostazione della politica industriale e ad un effettivo rafforzamento delle sue finalità di sviluppo regionale”, ha concluso Grassi.