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Giuseppe Roma (economista): «Il turismo sostiene la crescita ma la politica continua a snobbarlo»

“Solo pochi giorni fa il Financial Times titolava che la crescita dell’Eurozona è sostenuta dal ritorno dei turisti, un’affermazione corroborata anche dalla presidente di Federturismo Marina Lalli.

Le perdite provocate dal Covid non saranno ancora interamente recuperate neanche quest’anno, che pure si profila eccezionale quanto a crescita delle presenze turistiche, ma ci andremo vicini.

Dopo la fase acuta della pandemia, cresce la voglia di muoversi, viaggiare, riprendersi momenti di svago, di divertimento, di convivialità. Motivazioni che surriscaldano la domanda nazionale e i flussi internazionali.

“Nei primi quattro mesi del 2022 la spesa dei viaggiatori stranieri in Italia ha raggiunto i 7,8 miliardi di euro, cinque volte più dell’anno precedente, quando ancora vigevano le restrizioni negli spostamenti aerei”.

E’ questa l’analisi dell’economista Giuseppe Roma dalle colonne del magazine digitale Inpiù.net

“Sono soprattutto i nostri abituali visitatori stranieri a ritornare in forze, dai paesi vicini ma anche dagli Stati Uniti. Certo, continuano a mancare cinesi e russi. La nostra promozione turistica, tuttavia, è debole in Oriente.

Basti pensare che, secondo Banca d’Italia, nell’anno precedente il Covid-19 arrivavano in Italia meno viaggiatori dall’Asia (Cina, Giappone, India etc.) che dai Paesi Bassi e la loro spesa era simile a quella che allora realizzavano, in Italia, gli svizzeri”.

“Per i russi, invece, la perdita di turisti va inquadrata nel più generale flusso di acquisti e investimenti di cui è destinatario il nostro paese. Sono turisti che fanno sentire la loro mancanza soprattutto nelle fasce alte di consumi e dell’immobiliare di lusso”.

“Il contributo del turismo alla formazione del Pil presenta, purtroppo, ancora una valutazione variabile in quanto dipende grandemente da ciò che si aggiunge al valore diretto come componente indiretta e indotta.

Per il Wto siamo al 6,2% del Pil, per la Ue al 10%, fonti italiane stimano il 13%. Per una stima univoca, basterebbe tenere aggiornato il Conto Satellite del Turismo.

Capiremmo forse meglio quali politiche adottare per ampliare e migliorare la nostra offerta, soprattutto verso gli stranieri, con servizi di qualità, non per inseguire il numero degli arrivi, ma soprattutto per far crescere spesa e valore aggiunto. In Italia ogni viaggiatore straniero spende in media il 21% in meno che in Spagna” prosegue.

“È prevedibile che un argomento serio per la nostra ripresa economica, come il miglioramento dell’offerta turistica, sarà scarsamente presente nella campagna elettorale, magari sostituito da zuffe su balneari, ambulanti e tassisti. Con tutte le conseguenze che pagheremo negli anni futuri” conclude Roma.

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