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Luca Fraioli (Repubblica): «La crisi climatica è già nelle nostre città»

La crisi climatica non è più un problema da rimandare al futuro: è già nelle nostre città. Lo ricorda Luca Fraioli, sottolineando come avessimo avuto già molti avvertimenti prima di arrivare a questo punto. Eppure, «abbiamo preferito pensare che l’innalzamento delle temperature e i conseguenti disastri ambientali ed economici non ci avrebbero riguardato».

«Abbiamo relegato l’effetto serra a lande desolate come i Poli, a luoghi rigogliosi ma lontanissimi, e comunque disabitati, come l’Amazzonia», spiega su Repubblica. «Poi però il cerchio, di fuoco, siccità e alluvioni improvvise, ha iniziato a stringersi intorno al nostro piccolo mondo antico, pieno di illusori comfort: gli incendi australiani e californiani, le ondate di gelo in Texas, le piogge torrenziali in Germania e Belgio, fino ai 48,8 gradi dell’agosto scorso in provincia di Siracusa».

«Oggi il rapporto del Centro euromediterraneo per i cambiamenti climatici spazza via definitivamente qualsiasi dubbio: le principali città italiane rischiano uno shock termico (2 gradi in più rispetto alla temperatura media), ondate di calore, eventi meteo estremi e allagamenti. Non sono certo buone notizie, ma proprio per la loro concreta drammaticità potrebbero innescare il tanto atteso cambio di marcia».

«Il global warming è stato percepito come una minaccia lontana nello spazio e nel tempo. Generazioni di politici hanno preferito ignorare il problema e lasciarlo in eredità ai posteri. D’altra parte, chi metterebbe a rischio la propria rielezione tra cinque anni per contrastare, con misure impopolari, un fenomeno che forse, chissà, si manifesterà alla fine del secolo? E però la febbre della Terra è salita tanto da non poter essere più ignorata. L’emergenza climatica è qui e ora, nel cuore dell’Europa e delle nostre città, come conferma l’analisi del Cmcc. E il fatto che le previsioni si concentrino su Bologna, Milano, Napoli, Roma, Torino e Venezia le rende quanto mai reali».

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