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La banca con al vertice due donne. La presidente BNL BNP Paribas Claudia Cattani: “Vi spiego cos’è la leadership al femminile” | Intervista a cura di Benedetta Cosmi

Bnl Bnp Paribas è l’unica banca oggi ad avere al vertice due donne. Come Presidente, come manager e come donna il mio obiettivo è continuare ad alimentare un’opera sociale di «educazione», soprattutto dei giovani, contribuendo a valorizzare il capitale umano in azienda, ponendo al centro le persone come fulcro delle realtà organizzative, promuovendo le differenze come valore aggiunto e come fattore di apprendimento, evoluzione e progressione del mondo del lavoro, oltre che di «ispirazione sociale».

La storia professionale.

“Sono laureata (1979) in Scienze economiche e Bancarie presso l’Università degli studi di Siena. Ho intrapreso l’attività lavorativa in un network internazionale di revisione e consulenza, occupandomi di consulenza tributaria per realtà italiane ed internazionali, raggiungendo i massimi vertici della carriera. A latere della mia attività di consulenza, dal 1983 sono stata membro di collegio sindacale per grandi società appartenenti a gruppi multinazionali e importanti gruppi bancari, dal 1992 assumevo detti incarichi con il ruolo di Presidente.  Detti incarichi, per lungo tempo ricoperti in numerose società appartenenti a diversi settori di attività, mi hanno consentito di acquisire, da un lato, un elevato livello di esperienza e, dall’altro, la conoscenza di moltissime aziende e ambiti di attività diversi da quelli già «conosciuti» per la mia attività professionale”.

“In effetti la vista come consigliere di amministrazione o di collegio sindacale permette di avere un osservatorio privilegiato per comprendere le scelte aziendali e il loro impatto interno ed esterno.  Ogni decisione del CdA ha in sé la consapevolezza di un determinato livello di rischio accettato che presuppone, da un lato un’ attenta  valutazione per singolo scenario e, dall’altro,  la concreta presenza, in azienda, di manager in grado di opportunamente valutare tali rischi.  Da qui la crescente richiesta (soprattutto post pandemia da Covid 19) da parte delle aziende di esperti di risk management e la conseguente strutturazione di specifiche funzioni.

La conoscenza professionale di diverse realtà aziendali unitamente alla consolidata esperienza in ambito di Consigli di amministrazione e Collegi Sindacali, mi hanno portato a ricoprire attualmente il ruolo di Presidente di BNL BNP Paribas e di Findomestic Banca, entrambe parti del gruppo multinazionale BNP Paribas.

In passato, inoltre, sono stata Presidente di RFI (Rete Ferroviaria Italiana), società del gruppo Ferrovie dello Stato che realizza, manutiene e gestisce l’infrastruttura ferroviaria nazionale. Ho avuto questo incarico dal 2016 al 2020, dopo essere stata nel triennio precedente membro del collegio sindacale della capogruppo Ferrovie dello Stato Italiane. Un’esperienza di particolare interesse e rilevanza professionale, durante la quale ho avuto modo di apportare il mio contributo alla gestione del CdA, grazie al supporto e alla condivisione di tutti i manager e consiglieri all’epoca coinvolti”.

“Più in generale, ai CdA viene oggi attribuita in modo inequivocabile una funzione di direzione strategica che si riflette sia nel modo in cui i consigli operano, sia nella natura e qualità dei documenti esaminati, nonché sulla presenza e funzionamento dei comitati endoconsiliari. La figura del Presidente è  ruolo di garanzia del buon funzionamento del CdA sia come qualità e completezza della informativa resa ai consiglieri sia come effettività e qualità del dibattito consiliare”.

“Il mio attuale ruolo di Presidente del CdA di due importanti Istituti bancari e finanziari come BNL e Findomestic mi consente di esercitare appieno le mie funzioni data la maturità del settore sulle tematiche di governance, attentamente regolamentate sia da Banca D’Italia sia da BCE.

Il mio percorso manageriale, iniziato in anni in cui non era ancora centrale l’attenzione al genere e al gender gap, mi ha spinto a essere particolarmente sensibile su tali temi e attiva su questo fronte; ho sin da subito aderito alla Fondazione Marisa Bellisario, manager e imprenditrice che è stata per me, giovane studentessa universitaria, di grande ispirazione. Per la Fondazione Bellisario sono la referente della Regione Lazio e nel suo ambito ho contribuito negli anni alla realizzazione di iniziative di formazione sia tecnica che comportamentale a favore delle giovani iscritte (manager, imprenditrici, professioniste). In tale ambito sono una convinta sostenitrice della leadership al femminile, intesa come guida gentile, inclusiva, con capacità di ascolto, di condivisione e comunicazione in modo efficace, non legata al genere ma attenta a valorizzare le diversità, con una modalità innovativa, coinvolgente e non autoritaria, in grado di guidare la squadra verso un comune obiettivo”.

“Dal punto di vista delle differenze retributive legate al genere (gender pay gap) ancora presenti nella generalità delle aziende, occorre attivare specifici meccanismi legati al sistema retributivo (MBO) che incentivino il singolo valutatore ad individuare e far emergere il talento femminile. Alcuni strumenti di legge di recente introduzione quali, ad esempio, la «certificazione di parità di genere» sono finalizzati a supportare le aziende e la società tutta (aziende pubbliche e private, pubblica amministrazione, terzo settore), a raggiungere una effettiva parità per lo sviluppo della carriera, sotto il profilo retributivo, il supporto alla genitorialità etc. Con riferimento a questi aspetti e’ fondamentale un approccio di sistema, pubblico-privato”.

“Negli anni, infine, ho approfondito il tema dell’inclusione inquadrandolo in quello più ampio della sostenibilità, non solo ambientale ma anche economica e sociale; sono convinta sostenitrice della sostenibilità nella sua “pienezza”, come parte integrante delle strategie aziendali. Il Gruppo BNP Paribas ha posto la sostenibilità come uno dei pilastri del proprio piano industriale e come BNL siamo particolarmente attivi”.

“Infine, sono vari i contesti (aziende, università, enti no profit) in cui personalmente intervengo per dare il mio contributo nel diffondere sensibilità e cultura sul tema della sostenibilità, la quale rappresenta un importante aspetto di evoluzione delle tematiche di competenza del CdA che è oggi chiamato alla valutazione dell’impatto di sostenibilità (ambientale, economica e sociale) integrata nelle strategie aziendali.

Donne, inclusione, sostenibilità… In questa analisi meritano grande attenzione i giovani. Da circa due anni sono consigliere ODCEC di Roma, Presidente del Comitato pari opportunità (CPO) e, più di recente, nominata membro del CPO Nazionale. In tali ruoli svolgo attività sia di sostegno al genere femminile per promuovere la crescita di un’adeguata e giusta rappresentanza, sia nei confronti dei giovani iscritti, i quali hanno bisogno di supporto per lo sviluppo professionale e la crescita personale. I giovani devono essere destinatari di formazione qualificata e continua, affinché le loro capacità e competenze vengano costantemente manutenute e accresciute, ancor di più in un contesto sociale e di mercato così mutevole ed in continua evoluzione.

La formazione deve riguardare sia aspetti tecnici sia comportamentali assicurando un tendenziale equilibrio tra competenze cosidette hard e soft. L’investimento richiesto ad aziende e società è sicuramente notevole ma imprescindibile per la loro stessa sopravvivenza. Il tema della obsolescenza tecnica è sempre più attuale a causa della velocità di innovazione di metodologie e strumenti oggi a disposizione. Non educare i giovani a conoscere e “vivere” «il nuovo» come «una nuova normalità» vuol dire non dare loro una idonea formazione. L’allineamento delle competenze a mutevoli contesti tecnologici, geografici, di mercato riguarda non solo i giovani ma l’intero sistema produttivo che va reso flessibile, reattivo e resiliente e in grado di accompagnare rapidamente i cambiamenti di contesto.

Parlando di formazione, infine, sottolineo l’importanza della educazione finanziaria, cui auspico venga dedicata crescente attenzione sia in ambito scolastico che associativo, in quanto rilevante veicolo di consapevolezza, responsabilità, indipendenza e autodeterminazione. Per questo incoraggio e supporto l’organizzazione di corsi di educazione finanziaria in svariati ambiti, sia per donne che hanno subito violenza e perseguono l’obiettivo della indipendenza economica, sia nelle scuole per educare i giovani ad una corretta gestione finanziaria sotto il profilo della scelta dell’investimento e della capacità di indebitamento”.

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