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Didier Reynders (Commissario Ue alla Giustizia): «L’Italia investa nella digitalizzazione della giustizia»

«Con la Romania, l’Italia è il Paese con il maggior numero di potenziali inchieste. Il mio obiettivo è di permettere alla nuova istituzione di iniziare a lavorare entro la fine del semestre, meglio ancora se si riuscisse tra aprile e maggio. Come detto, i Ventisette si sono dotati di un nuovo Fondo per la Ripresa da 750 miliardi. Avremo più soldi, da spendere più rapidamente e con maggiore flessibilità. La procura europea è particolarmente necessaria». Lo evidenzia in un’intervista al Sole 24 Ore il Commissario Ue alla Giustizia, Didier Reynders.

A proposito della mancata designazione dei rappresentanti italiani nella procura europea chiamata a indagare frodi ai danni del bilancio comunitario, il Commissario commenta: «l’Italia deve nominare i propri procuratori delegati. Faccio pressione perché avvenga rapidamente. Il Paese è in ritardo. La procura non può iniziare a lavorare senza che tutti abbiano nominato almeno alcuni dei propri procuratori delegati».

Il Recovery Fund, aggiunge Reynders, impone e consente interventi in materia di giustizia: «l’Italia deve fare i conti con processi molto lunghi, come facciamo notare con statistiche annuali. Vi è modo di utilizzare gli strumenti digitali per migliorare la situazione. Crediamo che nei piani di rilancio bisogni investire sulla digitalizzazione della giustizia. Insisterò molto con la ministra della Giustizia Marta Cartabia su questo aspetto».

«D’altronde – conclude – è chiaro che gli stessi investimenti economici dall’estero sono facilitati da una giustizia che appaia equa, efficace e indipendente».

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