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Confindustria: serve una riforma degli ammortizzatori e delle politiche attive

“Occorre lavorare per il dopo. Per questo fin da maggio abbiamo chiesto, e chiediamo, di  affiancare all’emergenza riforme strutturali”. Lo scrive  Confindustria in una nota dopo l’incontro al quale hanno partecipato il vicepresidente di Confindustria, Maurizio Stirpe,  il direttore generale, Francesca Mariotti con i ministri del  Lavoro e dello Sviluppo Economico, Nunzia Catalfo e Stefano Patuanelli, mentre a guidare la delegazione del Mef, il sottosegretario Pierpaolo Baretta. 

“Abbiamo proposto, inoltre, a luglio una riforma energica degli  ammortizzatori sociali, su cui confrontarci con governo e sindacati e di attuazione graduale, che consenta però da subito la distinzione tra crisi da ristrutturazione aziendali da quelle invece di strutturale insostenibilità, e garantisca l’estensione di strumenti distinti di protezione sociale finalizzati alla rioccupabilità”, proseguono gli industriali. 

“Ed è in questa logica che abbiamo ribadito al governo la contestuale necessità di affiancare a tale riforma quella di nuove politiche attive del lavoro, che per la loro efficacia necessitano di metriche e competenze completamente diverse dal sistema che gestisce l’attuale Reddito di Cittadinanza. Prima si aprirà un confronto su nuovi ammortizzatori e  politiche attive in un’ottica di rilancio complessivo del Paese, prima e meglio usciremo dalle misure di emergenza”, conclude la nota. 

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