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Banca d’Italia: le famiglie hanno ridotto i consumi non essenziali

In seguito all’emergenza sanitaria, le famiglie italiane hanno ridotto i consumi, in misura più accentuata quelli di beni e servizi non essenziali. E’ quanto emerge dalla seconda edizione dell’Indagine straordinaria sulle famiglie italiane nel 2020, curata da ricercatrici della Banca d’Italia.

Nel mese precedente l’intervista, circa un terzo dei nuclei aveva fatto molto meno spesso acquisti in negozi di abbigliamento e sostenuto spese per la cura della persona rispetto al periodo precedente la pandemia; la metà aveva ridotto sensibilmente gli acquisti in negozi di mobili e le spese in hotel, bar e ristoranti. Il 70% dei nuclei ha dichiarato inoltre di non essere andato in vacanza quest’estate; più di un terzo di questi aveva invece in programma di farlo prima dell’emergenza.

Tra le famiglie che pensavano di andare in ferie, ma hanno rinunciato a causa della pandemia, circa la metà ha indicato come motivazione la paura di contrarre il virus, più di un terzo le ridotte disponibilità economiche. Oltre il 30% delle famiglie si aspettava di ridurre ulteriormente i consumi non durevoli nei tre mesi successivi all’intervista; la quota superava il 40 per cento tra i nuclei dei lavoratori autonomi e dei disoccupati. La contrazione della spesa interessava anche più di un quinto delle famiglie che non si aspettavano di dover fronteggiare perdite di reddito in futuro.

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