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Anthony Fauci (Direttore Niaid): «Anche dopo il vaccino valgono le regole sulle mascherine e il distanziamento sociale»

Nonostante le vaccinazioni in corso l’addio alle mascherine è ancora lontano, e anche chi è immunizzato farà meglio a portarle, almeno fino all’estate. A far scegliere la prudenza, spiegano esperti sia in usa che in Italia, sono sia le evidenze scientifiche ancora scarse su quanto i vaccini riducano la trasmissione della malattia, oltre che dai danni più gravi dell’infezione da Covid su cui invece le evidenze sono più robuste, sia la percentuale ancora insufficiente, soprattutto da noi, a garantire l’immunità di gregge.

Secondo un modello elaborato dall’Institute for Health Metrics and Evaluation della Washington University, riporta il sito della Cnn, solo negli Usa mantenendo le mascherine per tutti si risparmierebbero 14mila morti per la pandemia fino ad agosto. Il modello tiene conto delle proiezioni nella distribuzione dei vaccini nel paese e della possibilità che si diffondano nuove varianti più trasmissibili. Il conto delle vittime negli Usa fino al primo agosto risulta di oltre 618mila persone, ma se invece il 95% della popolazione continuerà ad indossare la mascherina la proiezione cala a 604mila.

La necessità che anche i vaccinati continuino a indossare le mascherine e a seguire le norme di distanziamento è stata sostenuta anche da Anthony Fauci, il direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid) statunitense. “E’ importante che tutti gli americani, vaccinati o no, continuino a distanziarsi finché non saremo sicuri che le persone vaccinate non diffondono il virus – ha affermato Fauci in un’intervista a Business Insider -. Evidenze scientifiche crescenti suggeriscono che non lo diffondono, ma avere pazienza è il modo di tenere sotto controllo i casi”.

Ancora da determinare, sottolinea la Federazione degli ordini dei medici (Fnomceo) in un nuovo post nel sito ‘Dottoremaeveroche’, è anche la durata dell’immunità dovuta al vaccino. La risposta immunitaria anti-Covid non è uguale per tutti, ma varia da persona a persona e al momento si stima che possa durare dai 6 agli 8 mesi, sottolineano gli esperti. Su cosa succeda all’organismo dopo la vaccinazione, la Fnomceo precisa che dopo la prima dose “si osserva generalmente una buona risposta immunitaria che si attiva entro circa due settimane”, e con la seconda cresce in un periodo di tempo più breve rispetto alla prima.

Se la risposta immunitaria al vaccino sia uguale per tutti, la risposta è “probabilmente no”. La necessità è condivisa anche da Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe. “In questo momento la copertura vaccinale degli over 80 è a buon punto, ma non quella degli ultrasettantenni che – sottolinea Cartabellotta su Radio Cusano Campus – è la fascia che rispetto alle ospedalizzazioni paga il prezzo più elevato, mentre quella degli over 80 la paga rispetto ai decessi. Questa attenzione serve a ridurre l’impatto sugli ospedali. Sul virus abbiamo un’enorme quantità di popolazione che difficilmente potrà essere vaccinata entro l’estate, quindi dovremo continuare a tenere le mascherine”.

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