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Alberto Bombassei (Presidente Brembo): «Azzerare per due anni i contributi a carico delle imprese sulle nuove assunzioni per favorire crescita e occupazione»

Non far pagare alle aziende i contributi dei neoassunti per due anni in modo da «far crescere la dimensione delle aziende e rilanciare l’occupazione». È la proposta di Alberto Bombassei, Presidente di Brembo ed ex vice presidente di Confindustria, intervistato da Roberto Mania su Repubblica.

Lei è favorevole al “rischio calcolato” che si è preso Draghi nel riaprire gradualmente quasi tutte le attività? «La considero una scelta saggia, coerente con l’approccio e il modo di ragionare del presidente Draghi. Purtroppo, mi sembra che, invece, alcuni esponenti politici siano più interessati ai sondaggi quasi quotidiani che alla seria e duratura ripartenza del nostro Paese».

Draghi ha indicato nella crescita del Pil lo strumento per ripagare l’enorme debito pubblico che stiamo accumulando per fronteggiare l’emergenza economica. È una strategia che condivide? «Ritengo che sia una strategia di puro buon senso. Il modo più sano, e anche l’unico per ridimensionare il debito nel breve-medio periodo e renderlo sostenibile, è quello di aumentare il denominatore, ovvero il Pil nazionale. Questa è la medicina che dobbiamo prendere. E crescere vuol dire anche cambiare l’approccio degli industriali».

«L’Italia – spiega – ha un numero di piccole, piccolissime aziende troppo alto rispetto ai suoi competitor. La pandemia sta accelerando i processi di trasformazione dei modelli produttivi e per le imprese di così piccole dimensioni non ci sarà più spazio nei mercati globali. Sono necessarie aggregazioni».

Il governo, prosegue, può provvedere a «incentivare la crescita dimensionale. Si può fare in tanti modi». «Penso al lavoro. L’azzeramento per due o più anni dei contributi a carico delle imprese per le nuove assunzioni di lavoratori potrebbe aiutare da una parte la crescita delle imprese, e dall’altra mitigare la crisi occupazionale».

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