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A marzo calano i prezzi della produzione dell’industria | L’analisi dell’Istat

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A marzo i prezzi alla produzione dell’industria tornano a diminuire in termini congiunturali, dopo cinque mesi consecutivi di rialzi, e mostrano una decelerazione della crescita tendenziale.

Lo afferma l’Istat secondo cui i prezzi scendono del 2,4% su base mensile e crescono del 3,9% su base annua (era +6,2% a febbraio).

“Tali dinamiche sono quasi totalmente spiegate dai ribassi dei prezzi della componente energetica (in particolare della fornitura di energia elettrica e dei prodotti della raffinazione) sul mercato interno: al netto di tale componente, i prezzi registrano un incremento congiunturale modesto (+0,1%) e una crescita tendenziale più contenuta (+1,1%)”, spiega l’istituto.

Per le costruzioni, i prezzi segnano un nuovo aumento congiunturale per edifici, mentre registrano un calo modesto per strade; su base annua, la crescita resta contenuta, seppur in lieve accelerazione, per edifici e si conferma modesta per strade.

Nel primo trimestre 2025, rispetto al precedente, i prezzi alla produzione dell’industria crescono del 2,1% (+2,7% mercato interno, +0,6% mercato estero).

A marzo 2025, fra le attività manifatturiere, si rilevano incrementi tendenziali diffusi di diversa entità: sul mercato interno, il più marcato riguarda prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+3,1%); sul mercato estero, invece, i più elevati riguardano prodotti chimici (+6,6%) e industria del legno, della carta e stampa (+4,4%), nell’area euro, e altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine e apparecchiature (+5,2%), nell’area non euro.

Cali tendenziali su tutti i mercati si rilevano per coke e prodotti petroliferi raffinati (-8,5% mercato interno, -6,7% area euro, -1,0% area non euro). Sul mercato interno, la crescita su base annua dei prezzi della fornitura di energia elettrica e gas è sostenuta ma in decisa attenuazione (+18,0%, da +28,0% di febbraio).

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