Dopo il calo dei reati del 2020, anno della pandemia da Covid, torna a crescere il trend della criminalità predatoria: nel 2022 le rapine commesse in Italia sono state 25.642, il 16,1% in più rispetto all’anno precedente anche se il valore registrato resta nettamente inferiore rispetto al picco raggiunto nel 2013 con oltre 43 mila casi.
Nei primi sei mesi del 2023 le rapine sono state complessivamente 13.723 (+7,6% rispetto alle 12.758 del periodo corrispondente del 2022), numero superiore anche a quello dell’anno pre-Covid.
Sono alcuni dei risultati della nuova edizione del Rapporto intersettoriale realizzato dagli esperti di Ossif (il Centro di ricerca Abi sulla sicurezza anticrimine) e del Servizio analisi criminale della Direzione centrale della polizia criminale.
Come di consueto, anche nel 2022 le rapine effettuate in pubblica via hanno rappresentato oltre la metà di quelle totali (il 59%), crescendo del 17,6% rispetto all’anno precedente.
A seguire le rapine negli esercizi commerciali (14%), in abitazione (6,4%), in locali ed esercizi pubblici (3,9%), in farmacia (1,3%), ai distributori di carburante (0,8%) e in tabaccheria, negli uffici postali e in banca (0,5%).
Nel biennio 2021-2022, a fronte di una ripresa complessiva del fenomeno (+7,8% rispetto a quello 2019-2020), si è evidenziato un calo in tutti i settori più a rischio, a partire dalle rapine in banca che si sono quasi dimezzate (-46%).
Seguono le rapine ai distributori di carburante (-30,8%), nelle farmacie (-26,6%), negli uffici postali (-25,6%) e nelle tabaccherie (-22,5%).
In aumento (+14,7%) le rapine commesse nella pubblica via.
Nel 2022, in particolare, la recrudescenza è stata superiore a quella media nazionale nelle regioni del Nord-Ovest (+20,6%) e nelle Isole (+17,7%).
Incrementi di minore entità hanno caratterizzato il Sud (+14,4%), il Centro (+14,4%) e le regioni del Nord-Est (+12,4%).
In Campania sono stati registrati i valori degli indici di rischio superiori a quelli medi nazionali per quattro settori su cinque (banche, uffici postali, tabaccherie e farmacie).
La Sicilia è stata caratterizzata dal livello di rischio più elevato per le banche (1,6 rapine ogni 100 dipendenze bancarie), la Lombardia è risultata al primo posto con riferimento sia all’indice di rischio delle farmacie (3,1 rapine ogni 100 punti operativi), sia per quanto riguarda i negozi (1,3 ogni 100).
Nel 2022 i furti totali commessi in Italia sono stati 963.032, il 18,7% in più rispetto al 2021.
Così come per le rapine, il dato conferma un ulteriore rialzo degli eventi criminosi dopo anni caratterizzati da un costante calo dei reati, culminato nel 2020, ma la dimensione del fenomeno rimane limitata rispetto al passato.
In particolare, dal picco di quasi 1,6 milioni di casi registrato nel 2014, i furti risultano diminuiti di oltre 600 mila unità (-38,8%).
Con riferimento alle diverse tipologie di reato, anche nel 2022 i furti in abitazione hanno rappresentato la tipologia più frequente, con quasi 134 mila casi (pari al 13,9% del totale), facendo registrare un incremento del 7,3%.
Seguono i furti con destrezza (13,4%), i furti su auto in sosta (10,3%), i furti di auto (9,8%) e i furti negli esercizi commerciali (7,0%).
Nel 2022 tutte le diverse tipologie di furto sono state caratterizzate da un incremento che, per i furti in locali ed esercizi pubblici (+47,8%), in farmacia (+39,9%), i furti con destrezza (+39,1%), i furti su auto in sosta (+22,5%) e i furti con strappo (+20,1%) è risultato superiore a quello complessivo (+18,7%).
In particolare, un incremento superiore a quello nazionale (+18,7%) è stato registrato nelle isole (+22,9%) e nelle regioni del Centro (+21,8%).
Nei primi sei mesi di quest’anno in Italia risultano essere stati commessi 483.211 furti e 13.723 rapine, rispettivamente in aumento del 6,7% e del 7,6% rispetto all’analogo periodo del 2022.
Una particolare tipologia di furto che accomuna banche e uffici postali è rappresentata dagli attacchi agli ATM, fenomeno che può essere confrontato con i furti agli accettatori di banconote della rete carburanti (i cosiddetti OPT – outdoor payment terminal).
I dati del 2022 evidenziano un calo sia degli attacchi agli ATM bancari che sono passati da 169 a 121 (-28,4%), sia degli attacchi agli ATM postali, scesi da 80 a 77 (-3,8%).
Dal campione analizzato è emerso, invece, un leggero incremento per gli attacchi agli OPT dei distributori di carburante (+8,9%).
Per quanto riguarda l’esito, emerge la prevalenza degli episodi falliti, che nel 2022, sono stati pari a circa i due terzi del totale.
Con riferimento alle modalità di attacco agli ATM, l’utilizzo di esplosivi – sia gas che esplosivo solido – ha sempre rappresentato la modalità prevalente e nel 2022 ha contraddistinto oltre il 60% degli attacchi agli ATM delle banche (40% per gli uffici postali).
Sempre nel corso del 2022 sono stati segnalati complessivamente 26 attacchi ai danni delle aziende di trasporto valori contro i 19 registrati nel 2021.