L’Italia è il primo Stato membro dell’Unione europea a ricevere la valutazione positiva sulla sesta rata.
Grazie alla valutazione positiva della Commissione europea sul conseguimento dei trentanove obiettivi connessi al pagamento della sesta rata del Pnrr italiano non solo la Penisola riceverà una somma pari a 8,7 miliardi di euro ma soprattutto il totale toccherà quota 122 miliardi, il 63% della dotazione complessiva del Recovery.
Anche in questo caso confermando un primato: l’Italia è la nazione europea che ha ricevuto l’importo maggiore di finanziamenti finora.
Un risultato che “conferma il positivo lavoro del Governo, in costruttiva collaborazione con la Commissione europea, le amministrazioni titolari degli interventi e gli enti territoriali” ha sottolineato la premier Giorgia Meloni.
Se si somma poi il fatto che la presentazione della richiesta di pagamento della settima rata è “prevista nelle prossime settimane”, è evidente che “l’attuazione del Piano procede nei tempi previsti e nel rispetto di tutti gli obiettivi concordati a livello europeo, unici parametri di valutazione oggettivi dello stato di avanzamento del Pnrr» conclude la leader di FdI.
GLI OBIETTIVI RAGGIUNTI PER LA SESTA RATA
Tra i trentanove obiettivi connessi all’approvazione del pagamento della sesta rata, distinti in ventitré milestone e sedici target, figurano investimenti strategici e importanti riforme.
Assume particolare rilevanza il target relativo alla giustizia amministrativa, dove sono stati conseguiti livelli di smaltimento degli arretrati notevolmente superiori agli obiettivi fissati dal Piano, sia per quanto riguarda il Consiglio di Stato che per i Tribunali Amministrativi Regionali.
Nello specifico, per il Consiglio di Stato è stato pressoché azzerato il totale dell’arretrato, pari al 99% dei 24.010 ricorsi pendenti al 31 dicembre 2019, a fronte di un target fissato al 35%.
Per i TAR di Milano, Venezia, Roma, Napoli, Salerno, Palermo e Catania, invece, la riduzione dell’arretrato è stata superiore al 95% delle 109.029 cause pendenti al 31 dicembre 2019, rispetto al 25% previsto dal Piano.
Tra gli obiettivi raggiunti con la sesta rata figurano investimenti volti alla realizzazione di nuove infrastrutture per il trasporto del gas (Linea Adriatica), al potenziamento dei collegamenti ferroviari del Mezzogiorno e del centro Italia nonché ai crediti d’imposta per la transizione ecologica 4.0 e all’attivazione della misura per la transizione ecologica 5.0.
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