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Paolo Arrigoni, presidente Gse: “Così vigileremo sulle rinnovabili”

Un simulatore per la valutazione energetica ed economica delle Comunità Energetiche Rinnovabili lanciate dal decreto Mase del 28 gennaio 2024: servirà agli operatori per valutare la profittabilità degli investimenti per realizzare e gestire i nuovi impianti, che siano fotovoltaici, eolici, idroelettrici o a biomasse.

È solo uno degli strumenti che il Gestore dei Servizi Energetici sta mettendo in campo per facilitare la nascita delle Cer, dalle quali si stima un contributo di circa 5 GigaWatt di nuova potenza verde entro il 2027, per aiutare la transizione energetica, promuovere l’autoconsumo e decongestionare la rete di trasmissione.

Il Gse ha davanti a sé almeno 20 anni di attività extra, per vigilare sul regolare funzionamento delle Cer, un periodo di tempo lungo quanto la durata prevista degli incentivi.

Ecco come si sta preparando e cosa sta allestendo per aiutare imprese e consumatori, spiegato direttamente dal presidente Paolo Arrigoni in questa intervista con MF-Milano Finanza.

Presidente, una lunga attesa per il via al decreto. Cosa sono in sintesi le Cer?

Si tratta di una comunità che condivide l’energia rinnovabile a tariffa incentivata, prodotta da impianti di nuova costruzione.

Può essere formata da cittadini, piccole e medie imprese, enti territoriali, religiosi e del Terzo Settore, etc purché facciano capo alla stessa cabina primaria, ovvero la struttura di collegamento tra la rete di trasmissione e quella di distribuzione.

Ma la Cer è anche un soggetto giuridico, con uno statuto e regole precise da rispettare.

Vi aspetta un lungo lavoro. Siete pronti?

Abbiamo davanti una grande mole di attività.

Da tante Regioni sono già state presentate manifestazioni d’interesse, siamo oltre il migliaio di potenziali Cer.

Per fare un esempio, dall’Emilia Romagna sono arrivate 150 richieste, dalla Lombardia oltre 500.

In estrema sintesi, ora tocca a noi verificare i requisiti per accedere agli incentivi e al contributo in conto capitale previsto dal Pnrr.

Ci siamo mossi in anticipo, e abbiamo pubblicato prima del previsto la mappa delle cabine primarie.

Siamo forti anche dell’esperienza maturata grazie alla norma transitoria, che ha consentito all’Italia di avere 138 configurazioni di cui 36 Comunità e 102 gruppi di autoconsumo collettivo.

I prossimi passi?

In attesa dei portali che metteremo online l’8 di aprile, da domani, 6 marzo, partirà un ciclo di webinar con tre eventi formativi a settimana con focus sulle diverse configurazioni, le modalità di accesso agli incentivi e la documentazione per chi è interessato a presentare la richiesta di accesso alla tariffa incentivante e al contributo del Pnrr, che copre parte degli investimenti per la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili.

Mettiamo in campo i nostri tecnici per valutare su richiesta singoli casi tramite uno sportello virtuale.

Va ricordato che le Cer possono avere dimensioni molto variabili, dal condominio fino ad abbracciare utenze anche lontane tra loro, purché accomunate dalla stessa cabina primaria.

Stiamo collaborando con l’Anci, l’Associazione nazionale dei Comuni italiani, per spiegarne i vantaggi, ma abbiamo un canale aperto anche con la Cei (articolo qui accanto, ndr).

Come funziona invece per gli impianti già in esercizio?

Gli impianti già attivi possono entrare in una Cer, ma entro il limite del 30% della potenza installata complessiva e senza diritto a tariffe incentivate.

Forse non è ancora del tutto chiaro cosa può offrire una Cer ai consumatori.

Stiamo organizzando una grande campagna di divulgazione e promozione.

Il vantaggio più evidente è quello di avere una riduzione del peso delle bollette, al riparo dai rincari shock che abbiamo subito, ma anche benefici sociali e ambientali.

Bisogna sottolineare il vero cambiamento culturale per il consumatore: produzione e consumo sono paralleli, l’energia viene utilizzata nello stesso momento in cui è prodotta.

Gli effetti sulla vita quotidiana?

Niente più necessità di lavatrici notturne per risparmiare.

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