“Nel 2050 l’elettrico rappresenterà il 50-60% dei consumi, ma il gas non andrà sotto il 40%, quindi bisogna continuare a consolidarlo”.
Così la presidente di Snam, Monica de Virgiliis, che sta partecipando a Bologna agli Stati Generali della Ripartenza, organizzati dall’Osservatorio Riparte L’Italia, ospite del panel “Il ripensamento delle fonti energetiche (anche) in una prospettiva geopolitica: quali gli investimenti su cui puntare”.
“Questo 40% – approfondisce – sarà costituito da biogas, idrogeno a basso contenuto carbonico e gas decarbonizzato, supportato cioè dalla carbon capture and storage. Ottimi, in questo senso, i risultati della joint venture che stiamo portando avanti con Eni a Ravenna, dove le efficienze raggiunte sono altissime”.
“Peraltro – spiega – abbiamo anche fatto un’indagine di mercato e, dalle imprese energivore, emerge una domanda di iniezione che, in prospettiva, supera la stessa capacità del sito di stoccaggio e rivela quindi la necessità di questi asset e queste tecnologie”.
“Analogo il discorso che possiamo fare per l’idrogeno – argomenta de Virgiliis -: anche qui abbiamo fatto un’indagine di mercato, ed è emersa una domanda più alta della capacità di produzione che in Italia viene messa a terra, e questo rende importante la partnership con il Nord Africa e in particolare il progetto del SoutH2 Corridor, in cui Snam si sta impegnando per portare l’idrogeno verde, prodotto a basso costo nella sponda sud del Mediterraneo, verso l’Italia e l’Europa”.
“Non dimentichiamoci, infatti – sottolinea -, che quando parliamo di transizione parliamo anche di un’industria che sta soffrendo e di cui va quindi difesa la competitività. Ecco anche perché alla crisi prodotta dalla guerra abbiamo risposto, come Snam, spingendo sulla diversificazione, delle rotte e dei vettori”.