L’usura continua a crescere per le imprese del terziario di mercato: il 27,8% degli imprenditori ritiene che quest’anno sia aumentata; un imprenditore su quattro ha avuto notizia del fenomeno nella propria zona di attività; aumenta fortemente la percentuale di imprenditori molto preoccupati per il rischio di esposizione all’usura (25,2%, +8,7 punti percentuali su marzo 2023), un timore che è più alto al Sud (29%) e al Centro (28,5%); di fronte all’usura il 61,4% delle imprese ritiene che si dovrebbe denunciare e il 21,6% non saprebbe cosa fare; Forze dell’ordine (38,4%) con Associazioni di categoria e Organizzazioni antiusura (29,6%) sono i soggetti sentiti più vicini agli imprenditori minacciati; il fenomeno penalizza lo sviluppo delle imprese, frena la crescita, scoraggia l’attività imprenditoriale: per sei imprenditori su dieci incide negativamente sul ”fare impresa”; l’usura si nutre delle imprese più fragili a causa della riduzione del volume di affari, della mancanza di liquidità e della difficoltà di ottenere un finanziamento: oltre la metà delle imprese (52,8%) ha registrato una maggiore difficoltà di accesso al credito rispetto allo scorso anno e quasi il 40% ha ottenuto meno credito di quanto richiesto.
Questi i principali risultati di un’indagine di Confcommercio, realizzata in collaborazione con Format Research, sulla percezione dell’usura tra le imprese del terziario di mercato diffusa oggi a Roma per la presentazione del libro ”Sotto Strozzo”, edito da Solferino.
Il 27,8% degli imprenditori del terziario di mercato percepisce un aumento dell’usura nel 2023 (+1,9 punti percentuali rispetto al 2022).
Il dato è più accentuato al Sud (31,1%), nel Nord Ovest (29,7%) e tra le imprese del commercio all’ingrosso (32,6%) e le tabaccherie (30,2%).
Un imprenditore su quattro ha avuto notizia di fenomeni di usura o estorsione nella propria zona di attività (+3,6 punti percentuali su marzo 2023).
Il dato è più marcato al Sud (32%), tra le imprese che operano nei settori di trasporti e logistica (30,2%), tra gli alberghi (28,3%) e i bar (26%).
È in forte aumento la percentuale di imprenditori che sono molto preoccupati per il rischio di esposizione all’usura (25,2%, +8,7 punti percentuali su marzo 2023).
Il timore è più elevato al Sud (29%) e al Centro (28,5%), per le imprese del commercio all’ingrosso e dei trasporti e logistica (26%).
Di fronte all’usura il 61,4% delle imprese ritiene che si dovrebbe denunciare, il 21,6% non saprebbe cosa fare, il 6,2% pensa di non poter fare nulla.
La propensione a «sporgere denuncia» è superiore al Centro (65,9%), al Sud (64%), per le imprese del commercio al dettaglio non alimentare (69%) e alimentare (66,1%).
Le Forze dell’ordine (38,4%) e le Associazioni di categoria e Organizzazioni antiusura (29,6%) sono i soggetti sentiti più vicini agli imprenditori minacciati.
In particolare, il dato sulle Forze dell’Ordine è più marcato tra le imprese del commercio all’ingrosso (43,8%) e le tabaccherie (41,9%), mentre quello sulle Associazioni di categoria e Organizzazioni antiusura è maggiore nel Nord Est (34,8%) e tra le attività alberghiere (38,9%) e della ristorazione (35,9%).
Sei imprenditori su dieci ritengono che il fenomeno dell’usura incida negativamente sul «fare impresa».
L’usura scoraggia gli imprenditori sia nello svolgimento del proprio lavoro (per il 56,7%), il dato è decisamente più accentuato al Sud pari al 68,6% e tra i bar pari al 68,8%, che nell’investire nella propria impresa (per il 58,7%), percentuale che è significativamente superiore al Sud (67,4%) e tra i bar (81%).
Oltre la metà delle imprese (52,8%) ha registrato una maggiore difficoltà di accesso al credito rispetto allo scorso anno.
Il dato è più marcato al Sud (60,4%) e tra i ristoranti (60,7%).
Nel corso del 2023 il 40,1% delle imprese ha chiesto un fido/finanziamento, o ha chiesto di rinegoziare un fido/finanziamento esistente.
Di queste, quasi la metà (47,8%) si è vista accogliere la domanda con ammontare pari o superiore a quello richiesto, il 36,6% ha visto accogliere la propria domanda di credito, ma con un ammontare inferiore alla richiesta ed il 3,7% ha visto rifiutare la propria domanda di credito.