Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

[L’intervento] Il futuro del trasporto aereo passa soprattutto dalla digitalizzazione

di Sergio Colella, presidente Europa di Sita

La trasformazione digitale dell’industria dell’aviazione è inarrestabile. Spinti dalla pandemia e dalle numerose difficoltà emerse nella gestione dei passeggeri durante la fase post-Covid, gli aeroporti e le compagnie aeree di tutto il mondo hanno adottato soluzioni tecnologiche per far fronte alle nuove sfide e alle criticità future, come l’aumento del traffico, la carenza di personale, l’intermodalità dei diversi mezzi di trasporto, i costi maggiori del carburante, la necessità di limitare l’impatto ambientale e la razionalizzazione delle risorse economiche.

Il viaggio digitale ha quindi preso piede, con vantaggi per tutti, dagli operatori ai viaggiatori.

I passeggeri grazie alle tecnologie possono volare con facilità e in sicurezza, completando, in modalità self-service, alcuni processi, quali per esempio il check-in, ancor prima di raggiungere l’aeroporto, evitando code e risparmiando tempo.

Gli operatori del settore, invece, possono gestire meglio le risorse a loro disposizione, riuscendo a “fare di più con meno”, ottimizzando tutte le fasi del viaggio, snellendo le procedure e garantendo un percorso in aeroporto più fluido per chi vola.

Per questi ultimi la tecnologia è fondamentale sia per favorire l’agilità e la scalabilità delle operazioni, sia per soddisfare, in modo rapido e senza investimenti massicci, la crescente domanda.

Anche se rimane ancora molta strada da fare prima di rendere il viaggio digitale una realtà universale, ci sembra chiaro che il sentiero da percorrere sia tracciato. Ne è prova il fatto che il gradimento dei passeggeri va già in questa direzione.

Come evidenziato dalle nostre ultime rilevazioni in proposito, non è un caso che siano aumentati i viaggiatori che hanno avuto esperienze positive nel momento in cui hanno utilizzato la tecnologia per aspetti come il controllo dell’identità e il ritiro bagagli, rispettivamente del 11% e del 6% se paragonato al 2016.

Il controllo biometrico dell’identità è una delle fasi del viaggio più apprezzate dai passeggeri, che, da 1 a 10, hanno dato in media un voto di 7,3 per la comodità.

La conferma di questa spinta al digitale arriva anche da Iata, che, nella recente indagine sui viaggiatori, ha rilevato come l’80% sia disposto a condividere le informazioni personali necessarie ai desk delle autorità doganali per accelerare le procedure in aeroporto, il 66% dichiari di voler ricevere online il visto prima di partire e fino a tre quarti dei passeggeri sia intenzionato a usare la biometria al posto del passaporto e della carta d’imbarco.

In Italia lo slancio verso la digitalizzazione del viaggio è favorito dal Pnrr, grazie ai fondi messi a disposizione per l’intermodalità e la sostenibilità dei mezzi di trasporto. I player dell’industria dovranno interfacciarsi con un ecosistema, che permetta l’intermodalità combinando anche viaggi via treno, nave o l’emergente mobilità aerea urbana.

Proprio la recente inaugurazione del primo vertiporto italiano all’aeroporto di Fiumicino dimostra come il futuro sia già qui. Solo le tecnologie permetteranno ai molti interlocutori esistenti e ai nuovi operatori di dialogare con agilità.

E ora è il momento di schiacciare l’acceleratore. Soluzioni IT all’avanguardia sono già disponibili e numerosi operatori le stanno implementando a favore di un’identità digitale universale. Necessario continuare questo percorso, facendo sistema, per affrontare il futuro con un’unica voce, un approccio comune e condiviso.

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.