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L’intelligenza artificiale fa paura. Ecco come vincere la sfida | L’intervento

L’intervento di Simone Ranucci Brandimarte, presidente e fondatore Italian Insurtech Association  

Il 2023 è iniziato con un classico cliché: uomo contro macchina.

Ormai è chiaro, le nuove tecnologie andranno a riscrivere il mondo del lavoro, costringendo tutte le industry, compresa quella assicurativa, a reinventarsi per non essere soggiogate dalle tecnologie emergenti.

Sintomo di questo fenomeno sono i recenti licenziamenti messi in atto dalle big tech.

L’avvento dell’intelligenza artificiale, che sembra davvero poter sostituire l’essere umano in tanti suoi compiti, inizia a fare paura (mi riferisco al fenomeno ChatGpt), ma non andrà a sopprimere il contributo dell’essere umano, solo a riscriverlo.

La sfida che abbiamo di fronte è proprio quella di adeguare le nostre competenze ai nuovi strumenti di cui possiamo dotarci.

Artificial Intelligence, data analytics e robotic process automation hanno fatto passi da gigante negli ultimi mesi accelerando la rivoluzione tecnologica in atto.

Evidente che il progresso corre più veloce della formazione delle risorse, portando le aziende a dover muoversi in fretta per arruolare professionisti già competenti.

La transizione digitale rischia di lasciare indietro le compagnie assicurative.

Se nel Report Competenze, realizzato dall’Italian Insurtech Association solo lo scorso anno, ci auspicavamo che entro il 2024 sarebbero stati inseriti 7 mila profili specializzati in tecnologie, oggi sarà necessario reclutare 13 mila risorse.

Tenere il passo è fondamentale e i player italiani hanno bisogno di reclutare i migliori profili specializzati in tech e digital trasformation per reggere la concorrenza dei nuovi attori sul mercato.

In questo scenario il tempo a nostra disposizione sta per scadere.

Le compagnie assicurative non possono permettersi di aspettare un cambio generazionale né tantomeno che neo laureati e nuove leve siano pronti.

Abbiamo bisogno di soluzioni a breve termine che possano arginare questo fenomeno e contribuire a una radicale trasformazione digitale del settore assicurativo.

Gli investimenti richiesti saranno ingenti, ma restano prioritari e avranno un impatto notevole sulla crescita del comparto.

Sono 4 le azioni individuate da Italian Insurtech Association che i player possono seguire.

Necessario reclutare professionisti di alto profilo, specializzati in digital trasformation.

Il Report 2022 aveva evidenziato come già oggi il 50% dei profili ricercati non sia mai stato impiegato in azienda, ma assumerà nei prossimi 3 anni un valore strategico.

I chief digital officer (cdo) giocano un ruolo prioritario per contribuire all’integrazione di strumenti innovativi all’interno delle compagnie assicurative e attrarre ulteriori talenti grazie alla loro reputazione.

La ricerca di profili specializzati sarà una strategia condivisa da tutti i settori e un’ulteriore sfida sarà riuscire a accaparrarsi i migliori talenti sul mercato.

Rendere il settore assicurativo più attrattivo per i giovani è necessario e offrirà un vantaggio competitivo in ambito recruiting.

I player devono dotarsi degli strumenti e il mindset giusti per abbracciare la rivoluzione digitale e sprigionare il potenziale dei servizi assicurativi.

Le competenze di cui il settore ha bisogno non vengono esclusivamente dall’esterno delle aziende, ed è per questo che è importante promuovere programmi di formazione interna.

Solo il 45% del campione intervistato nel Report riteneva che la propria organizzazione fosse in linea con l’evoluzione del mercato, sebbene si fosse detto d’accordo che competenze tech e digital siano prioritarie.

Partnership con realtà tecnologiche e insurtech contribuiranno a una contaminazione delle competenze, per estendere l’offerta assicurativa e realizzare prodotti personalizzati, ma anche stimolare l’acquisizione di maggiori e più performanti skill in ambito digitale.

Le compagnie devono incoraggiare i propri dipendenti a confrontarsi con l’evoluzione digitale.

Solo la giusta combinazione tra tecnologia, dati e capitale umano, potrà ottimizzare la digital transformation della filiera assicurativa e generare valore al suo interno.

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