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[L’analisi] Banca d’Italia: cala il debito pubblico a settembre

Secondo quanto comunicato dalla Banca d’Italia, il debito pubblico è calato a settembre. Precisa, inoltre, che il debito delle amministrazioni pubbliche è diminuito di 16,2 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.741,6 miliardi. Il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (13,8 miliardi) è stato più che compensato dalla riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (31,9 miliardi, a 48,1). L’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio hanno complessivamente aumentato il debito di 1,9 miliardi.

Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, spiega Bankitalia, il debito delle Amministrazioni centrali è diminuito di 16,5 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali è aumentato di 0,2 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza è rimasto invece stabile. Alla fine di settembre la quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia era pari al 26,1% (un valore solo marginalmente più basso di quello del mese precedente); la vita media residua del debito è aumentata a 7,7 anni, da 7,6 in agosto.

A settembre le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 33,5 miliardi, in riduzione del 5,8% (2,1 miliardi) rispetto al medesimo mese del 2021, principalmente per effetto di alcune disomogeneità temporali nei versamenti delle imposte autoliquidate. Nei primi nove mesi del 2022, spiega Bankitalia, le entrate tributarie sono state pari a 364,0 miliardi, in aumento del 12,4% (40,2 miliardi) rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.

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