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[Intervento Esclusivo] Virginio Merola, Sindaco di Bologna: «Libertà vuole dire responsabilità. Il divario da colmare non è tra Nord e Sud ma tra centro e periferia»

Riportiamo di seguito il testo integrale dell’intervento del sindaco di Bologna, Virginio Merola, all’Evento tenuto dal nostro Osservatorio il 26 settembre scorso appunto a Bologna.

Ecco il video dell’intervento

«È evidente a tutti che abbiamo la necessità di concentrare la nostra attenzione esattamente come titola questa iniziativa dell’Osservatorio Economico e Sociale Riparte l’Italia “Insieme per ricostruire – Proposte oltre l’emergenza”. Lasciatemi dire che è la dizione esatta, oltre l’emergenza perché non siamo ahimè dopo l’emergenza, quindi dobbiamo lavorare in una situazione dove compito di ognuno di noi è tenere sotto controllo il Covid, non abbassare la guardia, sappiamo che l’indice del Covid purtroppo sta aumentando e quindi dobbiamo continuare a monitorare con le azioni conseguenti.

Questo lo dico perché per ripartire abbiamo bisogno di evitare un altro lockdown. Io ringrazio molto la ASL e tutto il personale sanitario della nostra città metropolitana perché stanno facendo davvero un ottimo lavoro.

Le scuole sono ripartite, con le comprensibili polemiche di una situazione inedita, ma sono ripartite e i controlli sono effettuati.

Credo sia importante, a proposito di ripartire senza cominciare come prima, cominciare a fare tesoro dell’esperienza della nostra ASL come sta facendo l’assessore alla sanità Bergazzi, noi abbiamo bisogno davvero di costruire un sistema di prevenzione territoriale diffuso sul territorio, la sanità esce dagli ospedali e va a cercare i cittadini, e quindi stiamo predisponendo un piano in collaborazione con la ASL perché ci sia una presenza diffusa nel territorio di possibilità di campionamenti, di possibilità di seriologico, di possibilità di tamponi e anche di informazioni adeguate accompagnate anche alla possibilità che, come sapete, quest’anno la vaccinazione anti-influenzale sarà determinante farla e quindi di avere dei punti diffusi sul territorio per farla, così come essere pronti all’attesa del vaccino che sicuramente quando ci sarà avrà bisogno di forti punti di diffusione per toccare il maggior numero di cittadini.

Questa premessa la faccio perché è mio compito dire ai cittadini della mia città che abbiamo dimostrato che libertà fa ampiamente rima con responsabilità. Questa responsabilità a cui tutti noi siamo chiamati deve continuare anche in questo autunno difficile.

Detto questo è bene che si parli anche di come ripartire e su quali obiettivi. A me sembra abbastanza consolidato un fatto che fino a un anno era un punto controverso, noi stiamo ripartendo e stiamo ripartendo con l’Europa. L’Italia non è sola, i cambiamenti, le nuove posizioni sono state prese in Europa e la nostra capacità di ricollegarci a quella dimensione oggi ci dà la possibilità di poter usufruire di finanziamenti tipo il Recovery Fund, il MES e il SURE che non potevamo immaginare un anno fa. Si tratta ovviamente di discutere insieme, di ascoltarsi, di tenere conto del parere degli esperti per riuscire a cogliere al meglio le proposte più adatte per far ripartire la crescita sostenibile della nostra economia sapendo che come ci siamo detti tutti non si può ripartire come prima, ma i temi che avevamo presenti prima del Covid vanno affrontati: il cambiamento climatico, l’occupazione nel nostro paese, la scarsa produttività che affligge il nostro sistema produttivo e le riforme necessarie che sono sempre state ampiamente analizzate e discusse, ma mai attuate. Quindi è un banco di prova impegnativo per tutta la nostra comunità.

Insieme con l’Europa mi sembra che sia oggi la linea prevalente, anche se non mancano ostilità ancora incomprensibili. Su questo io penso che il tema del MES sia un tema che rende evidente che dobbiamo utilizzare quei fondi per investirli sulla nostra sanità pubblica, mi pare che ci si stia arrivando, anche perché sono dei soldi con delle condizionalità minime come evidenziato da un Consiglio dei Ministri passato inosservato. Il Mes serve come unica condizione che sia speso nella sanità, quindi io mi auguro che presto siano prese decisioni in questo senso.

Dobbiamo comprendere insieme quali sono le priorità delle nostre comunità, che sono tante, ma anche scegliere rispetto al Recovery, al MES e al SURE, approntare dei piani per un utilizzo immediato nel tempo di questi fondi.

Per quanto riguarda la città metropolitana di Bologna, noi abbiamo avuto un confronto con il Governo, con il Ministro Amendola, e abbiamo indicato come prima priorità quella di connettere il nostro territorio, ovvero attraverso gli investimenti necessari, ad assicurare una mobilità sostenibile, adeguata per l’intera area metropolitana. Tradotto per noi significa fondi per il servizio ferroviario metropolitano che può arrivare ad una cadenza di 15 minuti e che copre tutte le direttrici di collegamento tra i comuni e la città metropolitana di Bologna, in particolare il nostro Appennino e la nostra pianura, e investire sul tram, cose che come amministrazione abbiamo già fatto con il finanziamento della linea rossa del tram e quindi abbiamo avanzato la proposta di finanziare altre due linee del tram così come prevede il nostro piano urbano per la mobilità sostenibili, che unici in Italia abbiamo già approvato.

Insistere quindi sulle priorità e lavorare sui tempi. Io ricordo in questa confusione e apprensione per far avanzare delle proposte che non possiamo fare una sommatoria, e lo dico a me stesso, perché i fondi europei richiedono di essere attuati in interventi entro il 2026. E quindi c’è un atto di responsabilità delle amministrazioni che devono saper comunicare alla cittadinanza e anche alle forze politiche, che non si tratta di accumulare proposte, ma di saper spendere questo debito nel modo migliore. E quindi con un’attenzione fortissima alle nuovi generazioni e alla condizione femminile nelle nostre comunità.

Noi abbiamo come area metropolitana un buon livello di occupazione sia maschile che femminile ma è evidente che l’utilizzo di questi fondi deve fare perno secondo me su possibilità di nuovi lavori e di nuova formazione per le giovani generazioni e per contrastare le discriminazioni sul lavoro e nella vita sociale che continuano ad affliggere la condizione femminile, come lo smart working ha reso evidente. Il Comune di Bologna è riuscito in un mese ad applicare le direttive dello smart working, ma in realtà abbiamo applicato il telelavoro. Eravamo già al 10% come smart working per quanto ci riguarda come amministrazione, si tratta di affrontare questo tema come lo stanno affrontando le imprese, con la consapevolezza che appunto non può essere un semplice telelavoro e una condanna al doppio del lavoro domestico, per le donne che lavorano nella nostra città.

Così come pone nuovi traguardi il tema dello smart working inteso come possibilità non tanto di contrattare il tempo di lavoro, ma l’obiettivo. È una dimensione completamente nuova, sulla quale siamo chiamati insieme alle forze sociali e sindacali a vedere come implementare quella che è stata anche una grande opportunità. L’innovazione digitale dovrà accompagnare trasversalmente tutte le nostre politiche e l’innovazione digitale, come stiamo impostando con la proposta del Tecnopolo di Bologna e del Big Data, deve essere l’occasione per diffondere nuove modalità di servizio nel welfare, nel lavoro di cura ma anche nel nostro sistema produttivo.

Come vedete, ci sono molte cose da fare. Il Comune di Bologna si presenta a questo appuntamento con i conti in ordine, scusate se lo sottolineo ma è un fatto che ci dà forza e che voglio trasmettere alla nostra comunità. Abbiamo già approvato il bilancio preventivo, faccio presente al Governo che molti comuni non hanno ancora approvato il bilancio preventivo di quest’anno, 2020; stiamo istruendo il bilancio preventivo del 2021 e sono già in grado di confermare che riusciamo, pur avendo un evidente aumento di spese sulla scuola di 10 milioni che vogliamo assolutamente garantire, a mantenere un’impostazione di bilancio tipo, più investimenti, meno tasse, nessun aumento delle tariffe e per dieci anni non abbiamo mai aumentato nessuna tariffa, più scuola.

Gli investimenti necessari per la nostra città, come il fatto che ci stiamo preparando entro febbraio massimo alla gara per la prima linea del tram che, come ripeto, è completamente finanziata, e per questo progetto ce partirà a ottobre con la dichiarazione di interesse pubblico del nuovo stadio di Bologna

Dico questo perché la parola “insieme” credo che abbia bisogno di essere declinata con l’Europa e con le città. Insisto su questo argomento perché ci fa ben sperare l’incontro che abbiamo avuto con Amendola e con il Governo, le città possono e debbono avere un ruolo centrale su come costruiamo una proposta di utilizzo di questi fondi europei.

In Europa esiste un’agenda urbana, è importante questo primo segnale di incontro con il Ministro Amendola e abbiamo bisogno di dare forza a questa agenda urbana nazionale perché le aree metropolitane rappresentano un terzo del Prodotto Lordo di questo paese e più di 4000 comuni, sono aree che possono essere davvero di traino a questa nuova ipotesi di sviluppo che stiamo costruendo insieme.

È importante davvero cominciare, come state facendo voi oggi, ad affrontare questi temi e a cercare un ordine su come impostare le discussioni, ed è anche importante che tutti focalizziamo la nostra attenzione su questo e non su vecchie divisioni; il problema dell’Italia è che ha vecchie disunioni che emergono nei momenti di crisi.

Mi permetto di dire da sindaco di Bologna che questa discussione tra nord e sud la trovo deprimente, nel senso che non mi pare più la questione centrale. Ci sono eccellenze anche nel nostro mezzogiorno, il sud va aiutato, ma ricordo a tutti noi quello che ci siamo detti nella campagna elettorale, la contraddizione vera che dobbiamo affrontare è quella tra centro e periferia, capoluogo e aree interne. Il Sud è una connotazione geografica che si sta espandendo in tutto il nostro territorio, riguarda anche alcune aree del Nord.

Quindi molta attenzione al ruolo delle città, molta capacità di ascoltare quello che viene proposto come modi di affrontare la situazione e anche energia perché sapete che lo dobbiamo fare, non voglio introdurre elementi di pessimismo, ma lo dobbiamo fare sapendo che non è finita e che dobbiamo tutti insieme collaborare a partire dai comportamenti individuali per fare in modo che l’utilizzo di queste risorse sia decisivo per la rinascita del nostro paese.

Grazie all’Osservatorio e grazie a tutti voi».

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