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[I dati] In Italia un omicidio su due è in famiglia. Nove killer su dieci sono maschi

Negli ultimi dieci anni in Italia sono 1.755 gli omicidi in famiglia, il 42,3% del totale degli omicidi  commessi. Ma l’incidenza supera la metà dei casi nell’ultimo  triennio, con il 50,6% nel 2019, il 53,3% nel 2020, il 51,5% nel  2021 e il 51,8% nei primi sei mesi di quest’anno, con 57 omicidi in famiglia/nella coppia sui 110 censiti. Sono i dati del database Eures Ricerche economiche e sociali, secondo cui a livello geografico il Nord si conferma l’area più a rischio, con il 46,1% delle vittime (pari a 813 in  dieci anni), seguito dal Sud (634 vittime, pari al 35,9%) e dal Centro (318 vittime, pari al 18%). 

COPPIE A RISCHIO

Analizzando la relazione vittima/autore dell’omicidio, la coppia si conferma la relazione più a rischio, con circa la metà dei casi complessivamente censiti (862 in dieci anni, pari al 48,8%). Seguono i  matricidi/parricidi (296 casi, pari al 16,8% del totale), i figlicidi (231 in dieci anni, pari al 13,1% del totale degli omicidi in famiglia) e i fratricidi (80 in dieci anni, pari al 4,5%).  Dall’1 gennaio al 21 giugno di quest’anno, gli omicidi all’interno della coppia sono stati 26 (il 45,6%), i matricidi/patricidi 11 (19,3%), i figlicidi 8 (14%) e i fratricidi 2 (3,5%). 

65,7% DELLE VITTIME E’ DONNA

Negli omicidi familiari/di coppia  ad essere uccise con maggiore frequenza sono le donne  (complessivamente 1.159 in 10 anni, pari al 65,7%, a fronte di 606 uomini, pari al 34,3%).

Tale prevalenza si conferma soprattutto negli omicidi di coppia (763 mogli, ex mogli/partner uccise tra il 2012 e il 2022, pari all’88,5% del totale degli omicidi avvenuti all’interno di una coppia, contro 99 uomini uccisi  dalla propria partner/ex partner).    

Anche le madri uccise dai propri figli superano in misura significativa i padri (174, pari  al 58,8% contro 122 parricidi), mentre nel caso dei figlicidi, dei fratricidi o degli altri parenti prevalgono le vittime di sesso maschile (pari rispettivamente al 55,4%, al 66,3% e al  68,9% dei casi). 

QUASI 9 KILLER SU 10 MASCHI

Gli autori degli omicidi in famiglia sono nell’87,9% dei casi maschi, raggiungendo la quasi totalità dei casi nei fratricidi (92,5%), negli omicidi che riguardano altri parenti (95,3%) e negli omicidi rivolti contro uno – o entrambi – i genitori, uccisi nel 90,5% dei casi dai figli maschi. Soltanto nei figlicidi un terzo delle autrici è donna, risultando la madre coinvolta nell’omicidio nel 33,3% dei  casi (salendo all’ampia maggioranza dei casi nei figlicidi di bambini al di sotto dei 12 anni). 

LE ARMI DEL DELITTO

Per quanto riguarda infine l’arma del delitto, oltre un terzo degli omicidi in famiglia è stato commesso con un’arma da taglio (599 casi, pari al 33,9%), seguito da 500 vittime di arma da fuoco (28,3%) e da 178 vittime di un’arma impropria (10,1%). Nella casistica censita seguono gli omicidi in famiglia per  soffocamento (118 casi, il 6,7%), per strangolamento (117, il  6,6%) e per percosse (84 vittime, pari al 4,8%). 

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