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[Il commento] La paura dei NoGreenPass si può sconfiggere con l’obbligo alla formazione

Il Green Pass obbligatorio è stata la carta vincente che ha impresso una svolta decisiva alla campagna vaccinale.

Se la tanto annunciata quarta ondata pandemica si è rivelata adesso soltanto “un’ondina”, lo dobbiamo sicuramente alla scelta decisa – senza tentennamenti – di Mario Draghi. Scelta che avevamo commentato qui.

Sette mesi fa il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel conferirgli l’incarico gli aveva affidato due obiettivi precisi: messa in sicurezza del Paese dalla pandemia Covid 19 e avvio del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).

Ed è evidente che entrambi questi risultati sono ora avviati oltre le più rosee aspettative, confermando le qualità di una personalità apprezzata in tutto il mondo per carisma e competenza.

Manca davvero poco adesso per raggiungere l’agognato obiettivo dell’immunità di gregge. 

Il traguardo del 90 per cento della popolazione vaccinata è ad un passo.  

E nessun diritto è stato leso, come aveva spiegato qui il presidente dell’Osservatorio Luigi Balestra.

Le previsioni di crescita del Pil sono state riviste in positivo fino al 6 per cento.

L’Italia in questo momento “scoppia di salute” come riconosce anche il Financial Times e presenta performance di ripresa superiori a tutte le economie occidentali.

Per intenderci, cresciamo più dell’America e della Germania.

Eppure questo momento decisivo che dovrebbe scatenare nel Paese gioia e fiducia nel domani, incrocia il dissenso.

Un dissenso massiccio e organizzato frutto della paura del vaccino.

Le cifre ballano sui tavoli dei decisori pubblici, ma pare evidente che siamo davanti ad una sacca di resistenza di quasi 4 milioni di italiani che dal 15 ottobre in poi verranno allo scoperto.

Sono contro il Green Pass e molti di loro minacciano astensione e tumulti.

Come affrontare questo delicato passaggio?

Come sminare il rischio di un Paese bloccato da pochi impauriti resistenti?

Come tenere insieme il loro diritto al lavoro con il diritto alla salute della comunità?

L’unico modo per superare la loro paura è la via del dialogo e della formazione.

L’obbligo del Green Pass, strumento necessario per vivere la comunità al tempo duro e difficile del Covid va accompagnato da formazione e ascolto.

La paura di chi non intende vaccinarsi va disinnescata prima che si trasformi in rabbia sociale e in auto-ghettizzazione.

Va ascoltata e inserita in un percorso di formazione: formazione al vaccino.

Costruendo un confronto tra medici e indecisi, tra scienza e paura.

Lo possono fare le aziende, lo può fare il Paese.

Serve uno sforzo di dialogo e inclusione per l’ultimo miglio che ci separa dal traguardo dell’immunità di gregge.

Non si riuscirà a convincerli tutti, ma va tesa loro una mano, gli va indicato un percorso di accompagnamento.

Per infrangere un fronte di paura che rischia di diventare pericoloso.

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