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Enrico Giovannini (ministro Infrastrutture): «Al Sud il 56% delle risorse: si tratta di una scelta politica»

Abbiamo scelto di allocare al Sud il «56% delle risorse». Lo dice Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, sottolineando che «tale percentuale è stata una scelta politica, non il frutto di un algoritmo». E spiega che «per le infrastrutture e la mobilità è cambiato il modo di assegnare i fondi e non solo per il Pnrr, perché ora vengono assegnati solo su progetti ben definiti» spiega.

Le tipologie di investimenti «previste nel Pnrr sono molto variegate: ci sono opere come la Salerno-Reggio Calabria di alta velocità e investimenti sulle nuove scuole. Pensare di avere lo stesso approccio per tutti i progetti sarebbe sbagliato» sostiene in un’intervista a La Repubblica. Per questo, «abbiamo fatto, in primo luogo, una scelta di semplificazione delle procedure rispetto al Codice degli appalti per tutte le opere, anche quelle relativamente piccole, mentre per le opere di maggiore peso del Pnrr ci sono procedure speciali. Inoltre, è stata creata la Commissione Via dedicata al Pnrr».

Infine, «le stazioni appaltanti sul territorio sono concentrate sulle città metropolitane e sulle province, i piccolissimi Comuni non sono direttamente coinvolti». La selezione dei progetti Pnrr «è stata fatta sulla base della possibilità di concluderli entro il 2026». In pochi mesi «abbiamo distribuito con Regioni, Comuni e Province oltre 25 miliardi per progetti Pnrr e fondo complementare nel settore dei trasporti e delle infrastrutture».

Per le gare del 2022 e 2023 «abbiamo anche cambiato radicalmente i meccanismi di adeguamento ai costi dopo l’assegnazione dell’appalto, rendendoli molto più bilanciati e favorevoli alle imprese». L’Istat «calcolerà nuovi indici semestrali per i costi dei materiali e ci siamo allineati alle pratiche di molti Paesi europei, restringendo dal 10% al 5% la franchigia a carico delle imprese, mentre per aumenti superiori a tale soglia la stazione appaltante assorbirà l’80% dall’aumento, non più il 50%». Le nuove opere «nasceranno in modo più ecocompatibile». Rispetto al rischio criminalità «sono state adottate misure in modo da ridurre al minimo i rischi».

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