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Paolo Gentiloni (Commissario Ue): «Il rischio di recessione è in aumento ma non è tutto nero»

Rimane alto il rischio di una recessione. A indicarlo è il commissario all’economia, Paolo Gentiloni. «Le prospettive dipendono in modo cruciale dall’andamento dei mercati energetici: peggiorerebbe notevolmente rispetto alla nostra linea di base se dovessimo vedere un taglio completo del gas russo». Con queste parole Gentiloni ha fatto il punto della situazione dell’economia in questa fase pur aggiungendo che “non è tutto nero” dato che nella prima metà dell’anno il pil Ue è cresciuto dello 0,8% nel primo trimestre e di un altro 0,7% nel secondo. «Ciò significa che è ora superiore di oltre il 2% rispetto ai livelli pre-pandemia. E la disoccupazione è al minimo storico del 6%».

Pur con tutte le cautele che gli sono familiari, Gentiloni ha disegnato prima il quadro brutto della situazione elencandone i fattori e indicando che «potremmo benissimo dirigerci verso uno degli inverni più difficili da generazioni. Diverse spie lampeggiano in rosso: i prezzi dell’energia hanno infranto nuovi record, l’inflazione ha continuato a salire e il sentimento economico si sta deteriorando. E la guerra russa continua». E ancora: peggiorano le prospettive economiche sulla base di quanto evidenziato dall’indicatore europeo del “sentiment” economico, dall’indice PMI (“stanno andando nella direzione sbagliata”). Le condizioni di finanziamento si stanno restringendo, sia in Europa che nel mondo.

L’euro è scivolato sotto la parità con il dollaro per la prima volta in venti anni. Infine, gli sviluppi negli Stati Uniti e in Cina significano che la domanda esterna rimarrà debole. Però ci sono anche delle luci oltre alle ombre. Queste secondo Gentiloni: il recupero pieno del livello di pil rispetto a fine 2019, la bassa disoccupazione, le riserve di gas superiori all’80%, l’attenuazione delle interruzioni della catena di approvvigionamento poiché la congestione portuale negli Stati Uniti e in Cina è diminuita in modo significativo.

«Questi sviluppi ridurranno le pressioni inflazionistiche, quindi l’inflazione potrebbe aver raggiunto il suo picco». Quanto alle politiche di bilancio, giusto aver esteso al 2023 la clausola che sospende le prescrizioni sugli obiettivi di bilancio, «ma ora dobbiamo assicurarci che la politica fiscale non aumenti le pressioni inflazionistiche». Vanno protetti i più vulnerabili dall’impatto dei prezzi elevati dell’energia «con misure temporanee e compatibili con la transizione verde, meglio mirate perché tre quarti delle misure finora adottate non sono mirate». Poi va fornita assistenza umanitaria a coloro che fuggono dall’Ucraina.

Infine, vanno ampliati gli investimenti pubblici per le transizioni verde e digitale e per la sicurezza energetica. Sulle regole di bilancio, Gentiloni ha ribadito la sua linea: la necessità di ricostruire le riserve fiscali è chiara, ma le strategie di riduzione del debito devono essere realistiche se vogliono garantire stabilità e sostenere la crescita. Allo stesso tempo, le sfide della. doppia transizione e il nuovo panorama geopolitico ci obbligano a intraprendere importanti investimenti e riforme. «Ciò di cui abbiamo bisogno è un quadro di governance che ci consenta di rispondere meglio alle nostre priorità politiche comuni e alle sfide del prossimo decennio».

Gli orientamenti della Commissione sulle modifiche delle regole arriveranno nelle “prossime settimane”. Saranno semplificate e volte a orientare le scelte dei governi su piani a medio termine che stabiliscano percorsi di spesa netta su più anni e siano coerenti con la convergenza del debito a livelli prudenti; si dovrebbe definire un indicatore di spesa, i piani macrofinanziari a medio termine potrebbero includere anche impegni di investimento e di riforma che riflettano le priorità nazionali e Ue. «Per garantire una maggiore titolarità nazionale, agli Stati membri potrebbe essere concesso un maggiore margine di manovra nella proposta di traiettorie di bilancio, a condizione che siano rispettati i principi comuni della Ue, non ultimo la sostenibilità del debito».

Per esempio, dice Gentiloni, «gli impegni di riforma e di investimento potrebbero consentire un periodo di aggiustamento di bilancio più lungo. Questo sarebbe anche un modo per garantire che la sostenibilità di bilancio e la crescita possano rafforzarsi a vicenda». E una maggiore titolarità nazionale ex ante del disegno delle traiettorie di bilancio potrebbe essere controbilanciata da un’applicazione ex post più forte a livello Ue, «ad esempio con sanzioni reputazionali in caso di violazione dei piani nazionali e procedure credibili per i disavanzi eccessivi basati sul debito».

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