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Federico Testa (presidente Enea): «Bene legislazione sulle comunità energetiche, ora investire su infrastrutture digitali per alimentarne di nuove»

La promozione di modelli innovativi e replicabili di gestione delle comunità energetiche attraverso strumenti hi-tech, instaurando nuove collaborazioni con enti locali e istituzioni sul territorio nazionale e la creazione di un tavolo di confronto permanente tra mondo della ricerca, istituzioni, municipalità, aziende e associazioni di categoria. In questa direzione si muove la proposta dell’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, per la governance delle comunità energetiche basata su un insieme coordinato di interventi tecnologici, economici e sociali per migliorare la sostenibilità ambientale, la qualità della vita dei cittadini e la coesione sociale. Questo è emerso nel corso del convegno online “Sviluppo e futuro delle comunità energetiche in Italia”, organizzato dal dipartimento dell’Enea di Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili, in cui è intervenuto Federico Testa, presidente dell’Enea.

«Il modello legislativo che regolamenta le comunità energetiche funziona bene e sta iniziando a dare i suoi frutti adesso occorre però investire sulle piattaforme e sulle infrastrutture digitali in modo da convincere chi ha ancora dei dubbi sulla nascita delle comunità energetiche che puntano sull’autoconsumo dell’energia elettrica prodotta dalle fonti rinnovabili»

Nel corso dell’evento ha parlato anche Gianni Girotto, presidente della commissione Industria a Palazzo Madama. «Il primo dei vantaggi è quello economico, con un risparmio del 20-25% sulla bolletta. Inoltre c’è un beneficio a livello nazionale, dal momento che con la crescita delle comunità e dell’autoconsumo riusciamo a diminuire gli sbilanciamenti sulla rete, che ci costano molto, e abbiamo una bolletta nazionale più leggera».

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