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I bonus non sono utili per una seria politica economica | L’analisi di Veronica De Romanis

Sulla Stampa Veronica De Romanis critica la politica economica fondata sui bonus.

“I bonus – scrive – non dovrebbero essere adottati.

Per un motivo molto semplice: trasformano i cittadini in sudditi.

Le misure che distribuiscono risorse creano un legame di dipendenza tra il governo che le introduce e i beneficiari.

Un legame che diventa ancor più stretto quando queste misure sono temporanee.

E qui si arriva alla seconda criticità dei bonus: l’efficacia.

Perché mai i cittadini dovrebbero cambiare i loro comportamenti a fronte di misure che oggi ci sono domani chissà?

Anche questo governo ha scelto di replicare il solito schema: la tentazione, del resto, è irresistibile a pochi mesi dalle elezioni.

Due giorni fa il Consiglio dei ministri ha annunciato l’adozione di diversi provvedimenti di spesa” tra cui “il bonus da cento euro per chi ha un figlio a carico e un reddito inferiore a 28mila euro.

L’attivazione, però, è rimandata al 2025” perché “non ci sono le coperture.

Sorprende che in un Paese dove vengono spesi oltre mille miliardi l’anno non ci siano risorse da destinare a nuove misure.

Se un governo ritiene che sia necessario introdurre un ennesimo bonus può decidere di togliere risorse da un altro.

Si chiama riallocazione della spesa e un esecutivo come quello attuale, che ha davanti l’intera legislatura, è nella posizione migliore per farlo.

Le scelte, però, hanno un costo in termini di perdita di consenso perché qualcuno avrà a disposizione meno risorse di prima.

E, allora che fare?

Semplice, nessuna riallocazione e soprattutto, nessun taglio: le risorse vanno prese a prestito.

Così, i bonus, oltre ad essere delle misure temporanee, diventano anche delle misure incerte, perché finanziate con risorse che non ci sono.

L’incertezza legata al reperimento delle coperture ne mina ancor di più l’impatto.

Il risultato ultimo lo conosciamo bene: molto debito e poca crescita”.

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