Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

Edo Ronchi, presidente Fondazione Sviluppo Sostenibile: “Le emissioni sono in calo, bene le rinnovabili” | L’analisi

Bene il taglio dei gas serra, l’economia circolare e le rinnovabili; in difficoltà il mercato elettrico e la riduzione dei consumi nei trasporti.

Questa in sintesi la fotografia, tra “luci e ombre”, della transizione in Italia descritta all’Adnkronos da Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, a margine della presentazione dell’edizione 2024 di Ecomondo, alla Fiera di Rimini dal 5 all’8 novembre.

“La Green Economy è un indirizzo generale dell’economia e quindi noi la analizziamo dal punto di vista di talune tematiche strategiche: il bilancio complessivo è, al solito, fatto di luci e ombre, dati positivi e dati preoccupanti”, premette Ronchi, analizzando i trend che saranno all’attenzione degli Stati generali della Green Economy a Rimini, in occasione di Ecomondo, dove sarà presentata la Relazione sullo Stato della Green Economy 2024.

Primo punto, gas serra. “Abbiamo un taglio significativo delle emissioni l’anno scorso, intorno al 6%, un trend che ci porta verso il target europeo, non dico inaspettato, però certamente molto positivo.

Dipende dal calo dei consumi di energia nell’industria, questo non è molto positivo; una riduzione dei consumi energetici anche nei consumi civili; i trasporti rimangono stabili, anzi aumentano di poco; e forte crescita delle rinnovabili con chiusura del carbone, finalmente”.

Per quanto riguarda i dati sul consumo di energia, “trend contraddittori: preoccupante è quello dei trasporti che non riesce a ridurre i consumi e quindi anche le emissioni importanti.

Le rinnovabili, molto bene: l’anno scorso circa 6 GW di nuovo installato, soprattutto eolico e fotovoltaico. E nei primi 6 mesi di quest’anno, a consuntivo, miglioriamo ancora. Quindi una dinamica positiva, andrebbe ancora accelerata e incoraggiata”.

Su questo punto “siamo preoccupati della Sardegna, del dibattito in corso che esagera gli impatti delle rinnovabili, cose non credibili e che richiedono una informazione più corretta”.

Poi per quanto riguarda la mobilità, “è nota questa difficoltà del mercato elettrico, in particolare in Italia, ma non è brillante nemmeno in Europa. Il tema della mobilità va affrontato in senso più ampio.

Abbiamo un relativo calo delle auto immatricolate, ma rimangono sempre oltre 600 ogni mille abitanti: è un tasso di motorizzazione troppo alto. Peggio di noi fa solo il Lussemburgo, però non è comparabile.

Se non ci mettiamo in linea con il cambiamento e l’elettrificazione della mobilità dell’auto, verremo schiacciati, finiremo in coda.

Non è che possiamo fermare questo processo, nemmeno rallentarlo. E quindi bisognerà incoraggiare modelli più economici e aumentare i punti di ricarica, che sono i due punti deboli”.

Per quanto riguarda il capitale naturale e l’agricoltura, “è sempre positivo il trend del biologico, però siamo al 19-20 e il target europeo del 25% di superficie biologica al 2030 è ancora distante. Bisogna inseguire, non siamo leader.

Questo dibattito europeo sul capitale naturale, sulla Restoration Law, sembra che faccia arretrare un po’ la discussione sull’importanza dell’agroecologia e dell’agricoltura biologica”.

Sull’economia circolare “continuiamo ad avere trend abbastanza positivi, nella gestione dei rifiuti urbani, sia negli imballaggi sia nella gestione complessiva dei rifiuti. Notiamo un rallentamento delle buone performance.

Questo è qualche anno che lo diciamo, mentre altri paesi concorrenti sono più bassi di noi ma stanno accelerando. Segnatamente i grandi Paesi, Germania e Francia”.

Guardando all’Europa, il Vecchio Continente “ha segnato dei punti positivi: cioè, in un decennio di aumento di Pil, nonostante pandemia e guerra, ha ridotto le emissioni di gas serra di circa il 29% rispetto al 1990. E anche nell’ultimo decennio ha fatto progressi. E ha dei trend molto buoni sulle rinnovabili e sull’efficienza energetica”.

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.