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Diritto allo studio: dagli studenti umbri un piano di protezione sociale

Borse di studio, affitti, mezzi di trasporto, politiche attive del lavoro. Si sviluppa su più fronti la proposta delle associazioni studentesche Sinistra Universitaria, Udu Perugia, Altrascuola-Rete degli studenti Medi Umbria e CGIL Umbria, presentata dai rappresentanti degli studenti alla Terza commissione del Consiglio regionale umbro: un piano elaborato per la gestione sociale ed economica dell’attuale fase di emergenza sanitaria in Umbria. Da anni la Regione Umbria riesce a garantire la copertura totale delle borse di studio e il numero degli idonei e beneficiari è in aumento, come le iscrizioni all’Università degli studi di Perugia e all’Università per stranieri. Segnali positivi che denotano la capacità di attrazione di un territorio e al contempo le possibilità di sviluppo economico. L’ammontare delle risorse stanziate, con la crescita degli idonei alle borse di studio, rischia però di non essere più sufficiente. Gli studenti – riferisce un comunicato della Regione – chiedono che venga innalzata la somma erogata agli aventi diritto alle borse di studio, attualmente di 200 euro, e che vengano rivisti i criteri di accesso per consentire una maggiore copertura della popolazione.
L’altra richiesta riguarda l’istituzione di un Fondo regionale di sostegno economico ai conduttori di locazioni private, in favore di di studenti fuori sede in difficoltà economica, studenti lavoratori, lavoratori precari, disoccupati con impossibilita’ di pagare i canoni di locazione, di cui possano beneficiare i soggetti con un valore Isee di 50.000 euro o inferiore, prevedendo un meccanismo di progressività del contributo economico. L’ammontare del contributo dovrà tenere conto, oltre che del costo del canone, anche dei costi per le utenze e per le spese che ricadono sul conduttore.
Gli studenti chiedono anche un’apposita piattaforma informatica che renda disponibili i testi di studio a chi non ha le risorse economiche. Oltre a questo, ci sono le spese per i mezzi di trasporto, il rimborso di quanto non è stato usufruito, a causa dell’emergenza, degli abbonamenti ai mezzi pubblici.
Tra le necessità individuate figura poi il percorso di orientamento dopo gli studi, legato ad adeguate politiche attive: un piano a cui le parti sociali e gli imprenditori sono chiamati a partecipare e a impegnarsi. L’emergenza ha acuito le difficoltà di precari, disoccupati, lavoratori in nero e di chi il lavoro ce lo aveva ma ora non più. La Regione viene invitata a tenere in considerazione questo spaccato sociale e a fare uno sforzo in più per sostenere le nuove necessità e ad agire di concerto con gli attori sociali e le eccellenze dell’Umbria. Di concerto con le istituzioni e l’Ufficio scolastico regionale, gli studenti delle scuole superiori chiedono provvedimenti che garantiscano l’accesso alle attività didattiche e tutelino le fasce più deboli della popolazione. Si chiedono ulteriori investimenti e l’utilizzo di un metodo di ripartizione che tenga in considerazione anche le condizioni socioeconomiche delle famiglie e non esclusivamente il numero di studenti frequentanti i singoli istituti. Particolare attenzione deve essere dedicata agli studenti con disturbi specifici di apprendimento (DSA), per evitare che questi risultino ingiustamente penalizzati in una situazione già di per sé critica. Proposta una cabina di regia regionale, composta da Regione Umbria, Ufficio scolastico regionale, rappresentanze degli studenti e dei docenti.

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