Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

Davide Iacovoni, responsabile per il Debito Pubblico al Tesoro: “Con Btp Italia il Tesoro consente agli italiani di proteggere i loro risparmi” | L’intervista

Il Btp Italia è per il Tesoro un “brand consolidato e di ampia riconoscibilità” sul quale continua a contare per coinvolgere i risparmiatori individuali a investire sui titoli di Stato italiani.

Il 2022 sarà un anno importante per il comparto retail, spiega Davide Iacovoni, responsabile per il Debito Pubblico al Tesoro, a colloquio con MF-Milano Finanza in vista della diciannovesima edizione del titolo indicizzato all’inflazione e dedicato soprattutto agli investitori individuali, in programma tra lunedì 6 marzo e giovedì 9. Il cantiere dei nuovi prodotti è aperto.

Venerdì 3 marzo, intanto, il Tesoro ha fissato al 2% la cedola minima garantita del Btp Italia, in rialzo dall’1,6% dei due precedenti collocamenti. “Per fare una battuta posso dire che anche noi seguiamo il mercato”, spiega Iacovoni.

“Vorrei però ricordare che si tratta di una cedola minima. In funziona dell’andamento del mercato tra lunedì e giovedì, il 9 marzo potremo rivederla, ma soltanto al rialzo.

Si tratta di una cedola reale. Per calcolare ogni singola cedola semestrale quindi la metà del 2% andrà moltiplicato per il nominale rivalutato del titolo, ottenendo così il valore esatto della cedola. La rivalutazione di quel semestre andrà poi pagata assieme alla cedola”.

Che aspettative avete? (titolo H5, anche per i seguenti)

I nostri sensori, ad esempio le reti bancarie coinvolte nella distribuzione da alcune settimane, ma anche il flusso costante di richieste di chiarimenti che riceviamo alla mail aperta dal Mef per questa emissione (btpitalia@mef.gov.it, ndr), ci danno un buon riscontro. Sarà da valutare il periodo d’emissione. Fatta eccezione per la prima edizione a fine marzo 2012, le emissioni sono sempre partite verso aprile o maggio e poi nella seconda metà dell’anno. Dai riscontri possiamo prevedere che sarà un collocamento che andrà bene, sebbene il confronto con le edizioni precedenti è sempre difficile.

Perché la scelta di anticipare a marzo?

Quest’anno abbiamo una programmazione delle emissioni che tiene conto di più scadenze da rifinanziare e di un fabbisogno di cassa presumibilmente più alto in base a tutte le previsioni ufficiali. Tenendo conto di tutti questi elementi abbiamo valutato di mettere in pista con un po’ di anticipo l’operazione retail. Vogliamo dare al retail più opportunità di partecipare nel corso dell’intero 2022. Attendere troppo non avrebbe avuto senso. C’è poi un tema di inflazione importante, quella core continua a essere anche oltre le attese, il che fa pensare che il tema della protezione del valore reale dei risparmi resti ancora centrale. Il Btp Italia è lo strumento che risponde meglio a questa fase macroeconomica che stiamo vivendo.

Nelle vostre valutazioni quindi potrebbe essere preferibile a strumenti a tasso fisso?

Quest’anno abbiamo importanti scadenze di Btp Italia. Per una questione di assorbimento del mercato non possiamo immaginare di rifinanziare quanto scade al momento in cui scade. Per via di queste scadenze i portafogli si scaricheranno molto, diamo quindi modo di ricalibrare questi portafogli con diversi appuntamenti nel corso dell’anno. Nel frattempo procede tutta l’attività ordinaria di emissione. I segnali che abbiamo dicono, già da diversi mesi, che c’è una partecipazione del retail ai collocamenti ordinari. Sempre più persone prenotano la propria quota per l’asta e stanno ritornando all’acquisto dei titoli di Stato anche attraverso il canale tradizionale. Ma in questo caso bisogna mettersi in coda. L’emissione che facciamo adesso è invece proprio dedicata al retail e qualunque ammontare richiesto viene soddisfatto.

Le ultime emissioni, in termini di numeri di contratti, hanno dimostrato l’interesse per il Btp Italia. Contate accada lo stesso?

Questo è vero. Abbiamo visto un trend di polverizzazione degli acquisti. Si tratta di una tendenza iniziata già da alcuni anni che si è consolidata nel 2022. Sempre più persone con un acquisto medio più basso in termini di volume, ma con una espansione degli aderenti: oltre 200mila partecipanti nella seconda emissione 2022. Numeri rilevanti, frutto anche di campagne informative più efficienti. Riteniamo che questo possa essere un tratto distintivo anche della nuova emissione.

Negli ultimi mesi c’è stata una novità importante come l’emissione obbligazionaria di Eni. Temete la concorrenza?

Si tratta di un fenomeno atteso. Abbiamo tassi più alti su scadenze più brevi. Quindi è evidente doversi attendere altri collocamenti. Assisteremo uno spostamento importante di masse verso l’obbligazionario, ma non lo ritengo un elemento di deterrenza all’acquisto dei titoli di Stato, che ha delle caratteristiche di semplicità, sicurezza e trattamento fiscale che lo rendono appetibile per un pubblico vasto e anche meno sofisticato, considerate anche le modalità di vendita: con giornate dedicate e la possibilità di comprarlo con prezzo alla pari e senza commissioni.

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.