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Censis, boom liquidità: in 3 mesi accumulati gli stessi miliardi del Mes

Il lockdown e la paura di quello che  potrà succedere ha portato gli italiani a scegliere un  atteggiamento di estrema cautela nei consumi e negli investimenti, generando un nuovo boom della liquidità nei  portafogli delle famiglie italiane. Nei tre mesi più neri  dell’epidemia, tra febbraio e aprile, è aumentata di 34,4  miliardi di euro: una cifra quasi uguale al valore del Mes per  l’Italia. È quanto sottolineano Censis e Assogestioni nel  rapporto ‘Il valore della diversità nelle scelte d’investimento  prima e dopo il Covid-19’.

Si tratta di risorse che si aggiungono ai 121 miliardi di  euro di liquidità aggiuntiva accumulata negli ultimi tre anni,  prima dell’esplosione dell’epidemia (+8,4% in termini reali nel  triennio): una cifra pari a nove volte le risorse del Piano  Marshall destinate al nostro Paese per la ricostruzione del  dopoguerra rapportate ai valori attuali.      

Il rapporto analizza quindi le intenzioni di investimento  della liquidità aggiuntiva accumulata. Sui titoli di Stato ci si  divide: il 43,7% degli italiani li comprerebbe, il 51,3% no, il  5% è incerto. Piu’ propensi ad acquistarli i residenti del  Nord-Ovest (47,5%), le persone con redditi elevati (55,9%), i  dirigenti e i quadri (59,3%), mentre i più scettici sono gli  operai (54,5%) e i residenti del Sud (54%). Vince il timore per  un debito pubblico che nel lungo periodo può generare rischi  anche per i propri risparmi. Buona la propensione all’acquisto  di strumenti finanziari Esg (Environmental, Social, Governance),  basati su criteri di investimento responsabile: il 52,3% degli  italiani si dice interessato a investirvi (il 68,2% tra i  laureati, il 70,2% tra i dirigenti e i quadri).

Una voglia di  sostenibilità che oggi si lega al tema della tutela e promozione  della salute, balzato in cima alle priorità delle persone con  l’emergenza sanitaria.

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