“Gli ultimi 20 mesi hanno segnato un deciso cambio di passo rispetto agli anni precedenti.
L’impegno del governo è stato rivolto a trasformare radicalmente il modo in cui cittadini, imprese e Pubbliche Amministrazioni interagiscono, attraverso una serie di iniziative strategiche che hanno già prodotto risultati tangibili.
Grazie a queste azioni, il Dipartimento per la Trasformazione Digitale ha raggiunto tutte le milestone e i target previsti dal Pnrr, completando 34 dei 67 obiettivi stabiliti per il 2026, ossia il 50% del piano”.
Così, sulle pagine di Milano Finanza, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione Alessio Butti, ha tracciato un bilancio dei risultati ottenuti dal Governo in ambito digitalizzazione: “Abbiamo scelto di puntare con decisione sulla Carta d’Identità Elettronica (CIE) come strumento principale, gestito direttamente dallo Stato, per offrire sicurezza e semplicità d’uso ai cittadini”, ha sottolineato.
“Dopo quasi due anni, anche gli osservatori inizialmente più scettici ora confermano la lungimiranza della nostra scelta.
Ad oggi, sono state rilasciate complessivamente più di 46,6 milioni di CIE, un dato che segna una crescita di circa il 40% rispetto ai 33 milioni rilasciati all’inizio del 2023.
Questo incremento testimonia il successo delle nostre politiche di promozione e diffusione della CIE, con un effetto diretto anche sull’aumento delle autenticazioni tramite CieID, che hanno visto un vero e proprio boom.
Solo nei primi otto mesi del 2024, le autenticazioni tramite CieID hanno raggiunto 45,5 milioni, più della metà di quelle registrate complessivamente tra il 2019 e il 2023 (80 milioni), dimostrando un’accelerazione senza precedenti nell’uso di questo strumento.”
Nel settore della sanità digitale, ha proseguito Butti, “il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è una priorità politica fondamentale per questo governo.
Con oltre 1,3 miliardi di euro di investimenti, il FSE 2.0 è stato rilanciato insieme ad altri progetti cruciali, come la Piattaforma Nazionale della Telemedicina e le reti di connettività ad alta velocità per le Aziende sanitarie.
Grazie a questi interventi, secondo il Digital Decade Report, l’Italia ha superato la media UE per quanto riguarda l’accesso dei cittadini agli Electronic Health Records, con un punteggio di maturità sull’E-Health passato dal 71,3% al l’82,7%.”