Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

Vi spiego l’importanza delle finanziarie regionali | L’analisi di Michele Vietti, presidente di Anfir-Associazione Nazionale Finanziarie Regionali

La dimensione della sostenibilità è ormai diventata indice di valore e di sviluppo, in grado di influire in maniera significativa sulle scelte strategiche aziendali.

L’intero settore finanziario europeo si sta riorganizzando per tenere conto delle nuove indicazioni comunitarie inerenti alla tassonomia green, che fornisce un quadro comune dei requisiti cui devono rispondere le attività economiche.

Accanto al principio della responsabilità ambientale cresce l’importanza dei criteri di sostenibilità sociale e di governance nella selezione di investimenti e impieghi degli operatori finanziari, non solo come adeguamento a prescrizioni normative o risposta a un’aumentata sensibilità della clientela ma anche come più razionale integrazione di questi fattori nelle proprie complessive valutazioni del rischio.

Le finanziarie regionali, a cavallo tra mercato e interesse collettivo del territorio, tra l’attività di intermediazione e la gestione di risorse pubbliche, sono profondamente coinvolte in questa transizione, tanto più che dagli obblighi alle grandi imprese, si è passati a pretenderne il rispetto anche da parte delle Pmi.

Le risorse a disposizione, quelle del Pnrr con scadenza 2026, come quelle dei fondi strutturali della programmazione 21-27, fortemente demarcate da obiettivi green e di inclusione sociale, sono, a loro volta, indirizzate ad accompagnare questa fase di transizione dove la domanda di credito delle Pmi per investire e per rimanere competitive incontra l’azione delle finanziarie regionali.

È del tutto evidente che le finanziarie regionali, grazie al loro modello di business, rappresentano, a livello locale, quell’interlocutore paziente, con finanziamenti di medio/lungo termine e senza fini commerciali su altri fronti, preparato a svolgere questo ruolo di accompagnamento, meno esigente nei confronti delle pmi e più rispettoso dei loro tempi.

Ma il loro impegno non si ferma a una certa modalità di erogazione dei finanziamenti pubblici poiché si abbina spesso anche a servizi complementari di accompagnamento e di supporto alle imprese, anche aiutandole a implementare pratiche sostenibili.

La collaborazione tra istituzioni locali e regionali con quelle nazionali è fondamentale per conseguire il migliore e più efficiente utilizzo delle risorse, a partire da quelle comunitarie.

Occorre un più efficace raccordo tra interventi e riforme previste dal Pnrr e l’utilizzo dei fondi strutturali, in buona parte gestiti a livello regionale e con scadenze temporali più dilazionate.

In questo le finanziarie regionali possono fare la differenza, in particolare laddove il Pnrr fa maggiormente perno sulle Regioni per la messa a terra degli investimenti.

Accanto alle molte specificità che caratterizzano i singoli territori esistono allo stesso tempo fabbisogni e criticità comuni che trovano la propria soluzione su scala sovra-regionale: è questo il caso di tutti quei fenomeni che valicano i confini amministrativi per interessare più di un territorio.

Per fare tutto questo occorre essere accompagnati da un costante lavoro di network allargato anche ad altri soggetti e associazioni per condividere e raccogliere esperienze, mettere a fattor comune buone pratiche e procedere quindi per emulazione, magari attraverso un modello virtuoso tra le finanziarie regionali, Cdp e le Regioni per lo sviluppo sostenibile dei territori e delle imprese che funzioni anche dopo il 2026.

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.