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Tamburi (Enel Italia Spa): «Stop al carbone entro il 2025. Ora accelerazione sulle rinnovabili»

La graduale dismissione degli impianti a carbone e la progressiva sostituzione con nuova capacità a gas e rinnovabile, in linea con il Pniec, resta una delle direttrici di Enel per i prossimi cinque anni. A ribadirlo è stato Carlo Tamburi, a.d. e presidente di Enel Italia Spa, nel corso di un’audizione sull’individuazione delle priorità nell’utilizzo del Recovery Fund presso la Commissione Bilancio della Camera.

“L’impegno” di Enel, ha confermato il manager, “è chiudere tutti gli impianti a carbone entro il 2025”.

Le altre direttrici di decarbonizzazione del Gruppo elettrico coinvolgono lo sviluppo e l’adeguamento tecnologico delle reti di distribuzione – per incrementare l’efficienza, la flessibilità e la resilienza del sistema – e facilitare l’elettrificazione dei consumi finali e l’efficienza energetica – attraverso città sempre piu’ sostenibili. La mobilità elettrica è pertanto tra i fattori abilitanti. Per raggiungere il nuovo obiettivo europeo del Green New Deal di riduzione del 55% delle emissioni di gas serra entro il 2030, ha riferito il manager, occorre che l’Italia si doti di “30.000 MW in più di rinnovabili in esercizio”.

La capacità di eolico e di fotovoltaico devono perciò “raddoppiare”. Il Paese, ha spiegato Tamburi, deve imprimere un'”accelerazione sulle rinnovabili” e “favorire quanto più possibile il riutilizzo degli impianti esistenti in un’ottica di economia circolare”. Per esempio con la riconversione alla produzione di idrogeno, su cui Enel – ha ricordato il manager – è già impegnata per l’Ilva di Taranto.

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