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Stefano Barrese (Banca Intesa): «Le PMI sono pronte a ripartire più digitali e green»

In Italia c’è un tessuto imprenditoriale pronto a ripartire ed è quello delle piccole e medie imprese eccellenti, capaci di essere resilienti in un momento di crisi e di impostare strategie di crescita per il futuro, facendo leva sull’innovazione continua, la sostenibilità, il radicamento sul territorio, l’internazionalizzazione e il passaggio generazionale. E’ questo il bilancio che emerge dal digital tour di ‘imprese Vincenti’, il programma di Intesa Sanpaolo per la valorizzazione delle PMI italiane.

Quest’anno Intesa Sanpaolo ha individuato 144 eccellenze italiane che nel 2019 hanno generato complessivamente un fatturato di 3,2 miliardi di euro e hanno occupato 15.000 persone crescendo di più della media nazionale. Per le piccole e medie imprese italiane “sicuramente la capacità di investire è fondamentale” per rimanere competitive e “sarà molto importante continuare a supportale”, sostiene il responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, Stefano Barrese, aggiungendo che dopo la fusione con Ubi Banca “diventeremo ancora di più banca di riferimento e in alcuni territori sarà chiave la nostra presenza”.

L’obiettivo è di “andare alla ricerca di ulteriori eccellenze nascoste, perché abbiamo molte aziende poco conosciute. E, anche se le difficoltà ci sono, abbiamo tantissime potenzialità che hanno bisogno di essere sostenute e spinte”.

Dalle testimonianze degli imprenditori protagonisti del roadshow, che in oltre due mesi ha attraversato virtualmente tutta Italia, emerge un quadro che in qualche modo traccia una linea importante per la ripresa, mostrando che, anche in questa difficile fase di crisi pandemica, le ‘imprese Vincenti’ hanno continuato a investire sulle direttrici fondamentali per la crescita. In particolare, la formazione e i sistemi di welfare sono stati un fattore critico di successo per guardare oltre la fase della pandemia, accanto agli investimenti con un riorientamento verso la digitalizzazione e la sostenibilità.

Sul fronte della trasformazione digitale, le imprese italiane “hanno fatto molto, ma non tutte sono pronte e il paese nel suo complesso ha dei ritardi e il livello di digitalizzazione non è soddisfacente”, avverte il capo economista di Intesa Sanpaolo, Gregorio De Felice. Il forte legame con il proprio territorio di radicamento e’ stato poi un elemento che ha caratterizzato tutte le imprese e ha contribuito alla crescita anche internazionale. Questo elemento è emerso in particolare anche nella tappa dedicata alle imprese sociali, novità di questa edizione, da cui è emerso come sia un fattore cruciale l’integrazione tra profit e no profit come leva per la creazione di benessere sociale per tutte le comunità.

Complessivamente il viaggio si è fermato virtualmente a Milano, Firenze, Torino, Napoli, Padova, Brescia, Bari, Bologna, Bergamo, Roma e Cuneo, oltre alla tappa dedicata alle imprese del Terzo settore. Dall’abbigliamento all’agroalimentare, dall’industria e servizi alla chimica e metalmeccanica, dalla moda all’arredamento e design, tessile, trasporti, ma anche medicale e farmaceutica, fino al digitale e all’Ict: sono alcune delle categorie merceologiche a cui appartengono le ‘imprese Vincenti’ 2020.

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