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Siamo un’unica comunità di destino. E la responsabilità è più forte delle divisioni | L’editoriale

Di seguito l’analisi dell’ideatore dell’Osservatorio Giuseppe Caporale all’indomani degli Stati Generali della Ripartenza: “Occorre mettere al centro l’Italia del fare. Il presidente Balestra artefice di un evento che vuole essere un modello”

Siamo un’unica comunità di destino. E davanti a sfide senza precedenti, con feroci transizioni e trasformazioni in atto, nell’epoca delle crisi multiple (due guerre, caro energia, inflazione, crisi climatica) occorre ritrovare lo spirito di unità condividendo le migliori soluzioni possibili. Al di là delle appartenenze. Coinvolgendo la classe dirigente del Paese.

Gli Stati Generali della Ripartenza appena conclusi a Bologna hanno cercato di essere essenzialmente questo. E per realizzarli abbiamo scelto un luogo simbolico: la sala dei Cento, il prestigioso luogo delle Assemblee della Cassa di Risparmio di Bologna, dove si respira la storia economica di questa parte importante del Paese.

Perché le risposte per la Ripartenza si possono trovare nelle pieghe dell’Italia del fare, da un pezzo di territorio che con il suo prodotto interno lordo (pari a 119.158 milioni di euro) contribuisce a formare circa il 40 per cento del pil dell’area Nord Orientale e l’8,8 per cento del pil nazionale. E il pil pro-capite (pari a 29.367 euro per abitante) è superiore del 4,9 per cento rispetto a quello del Nord-Est e del 25,1 per cento rispetto al pil pro-capite nazionale.

Ed è proprio in questa sala che abbiamo dato vita a 16 panel, coinvolgendo oltre 80 relatori con gli interventi del vice presidente del Consiglio dei ministri e ministro degli Esteri Antonio Tajani, del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, dei vice ministri alle Infrastrutture Galeazzo Bignani ed Edoardo Rixi, del vice ministro alle Imprese e Made in Italy Valentino Valentini e del vice presidente della Camera Giorgio Mulè e di tanti esponenti delle istituzioni, dell’impresa, dell’accademia e della società civile.

Si è parlato di giustizia, segnalando la ripartenza del CSM, dopo anni difficili, con il documentato intervento del vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura Fabio Pinelli.
Si è parlato di Pnrr, prima attraverso la preoccupazione espressa dal presidente dell’Antitrust Roberto Rustichelli e poi con la dettagliata relazione del Ragioniere Generale dello Stato Biagio Mazzotta che ha illustrato come il Piano sia cambiato per poter correre verso il suo compimento.
Già perché proprio nelle ore del nostro dibattito il Governo Meloni ha ottenuto dall’Europa la rimodulazione del Pnrr, trasformando una sfida che sembrava impossibile in “una partita che il sistema Paese ora può vincere”, come segnalato in un altro intervento dal vice segretario generale di Palazzo Chigi Marco Villani.
Si è parlato dell’importanza delle riforme con Giuseppe Caia consigliere giuridico del Ministro dell’Interno, con Francesco Saverio Marini, consulente della presidente del consiglio dei ministri, con Antonio Uricchio, presidente Anvur.

Si è parlato di energia e delle sfide della transizione con gli interventi della presidente di Snam, Monica de Virgiliis, con Nicola Lanzetta direttore di Enel Italia, con Agostino Re Baudengo presidente Elettricità Futura, con Giuseppe Argirò, ceo CVA. Si è parlato di imprese con l’intervento di Renato Loiero, Consigliere per le Politiche di Bilancio del Presidente dei Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, con Giusella Finocchiaro presidente della Commissione Commercio Elettronico delle Nazioni Unite, con Veronica Tibiletti, Cdp Real Asset Sgr, con Massimo Caputi, presidente Federterme, con l’imprenditrice Valentina Marchesini e il presidente Ovs Franco Moscetti. Il ruolo sociale dell’impresa invece è stato rimarcato dal presidente di Conad Mauro Lusetti.

Si è parlato del ruolo città portando all’attenzione le istanze dei sindaci di Napoli e Bologna, Gaetano Manfredi e Matteo Lepore, delle preoccupazioni per l’attesa ripartenza dell’Emilia Romagna dopo l’alluvione espresse dal governatore Stefano Bonaccini. Della rinascita di Ischia ad un anno dall’alluvione con il commissario straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini.
Si è parlato del Sud con Don Antonio Loffredo, direttore delle Catacombe di Napoli, con Giuseppe Romano, presidente del Consorzio Asi e commissario straordinario ZES Campania e Calabria. Con Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione per il Sud e con l’imprenditore tessile Salvatore Martorana.
Dei grandi obiettivi per il rilancio economico del Paese hanno parlato anche Simone Gamberini, presidente Lega delle Cooperative, Giovanna Della Posta Ad Invimit Sgr.
Al centro del dibattito è stato anche la lotta al femminicidio con l’accorato appello del leader M5S Giuseppe Conte che ha chiesto maggiori fondi per il “reddito di libertà” (varato dal suo precedente governo) e destinato alle donne che fuggono da situazioni di pericolo.

Ma nelle due giorni di eventi ed incontri si è parlato di formazione con la presidente del CNR Maria Chiara Carrozza, con la rettrice della Sapienza Antonella Polimeni, con Giuseppe Recinto, capo di gabinetto del ministro dell’Istruzione, con Angelica Donati, presidente nazionale Ance Giovani e consigliere di amministrazione di Terna, con Anna Finocchiaro, ex ministro e presidente di Italia Decide. A coordinare il panel Elena Ugolini, ex sottosegretario al ministero della pubblica istruzione con il Governo Monti. Abbiamo ragionato intorno al tema della lotta alle Ecomafie, portata avanti dal presidente della commissione bicamerale d’inchiesta, Jacopo Morrone, una sfida da vincere senza ideologie ma per salvaguardare il territorio e la parte sana del Paese.

Si è parlato di sicurezza con Bruno Frattasi, direttore dell’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale, Laura Lega, capo dipartimento dei vigili del fuoco e Carmine Masiello, sottocapo di Stato Maggiore della Difesa.

Si è parlato di Infrastrutture con un panel guidato da Massimiliano Atelli, presidente della Commissione VIA VAS PNIEC PNRR, dove sono intervenuti Roberto Tundo, direttore tecnologie e innovazione di Ferrovie, Stefano Trevisani, amministratore delegato Renova Red, Cristina Sgubin, consigliere di amministrazione dell’Eni e Gabriele Fava presidente autostrade Alto Adriatico.

Si è parlato di crisi climatica con un panel condotto dal presidente dell’Ispra Stefano Laporta a cui hanno partecipato Ilaria Borletti Buitoni, vice presidente Fai, Carlo Cacciamani, direttore Agenzia Nazionale Italia Meteo, Guglielmo Garagnani, vice presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano e Andrea Giordano vice capo di gabinetto del ministero dell’Ambiente.

Si è parlato di Rai con la presidente della Commissione di Vigilanza Barbara Floridia. E di cultura con Lorenzo Balbi, direttore del Museo Mambo, con l’artista Agostino Iacurci, con la presidente di RaiCom Claudia Mazzola e Fabrizio Salini, ex ad Rai. Si è parlato di Sport con l’intervista pubblica di Claudia Conte al presidente della FIGC Gabriele Gravina.

Non si potevano chiudere Gli Stati Generali della Ripartenza ospitato nel distretto della Motor Valley senza un focus sull’automotive a cui hanno partecipato Corrado Rocca (Pirelli), Benedetto Carambia (Aspi), Michele Crisci (Volvo), Marco Stella (ANFIA) e il Gabriele Bonfiglioli (Marzocchi Pompe). Coordinati dal direttore di Quattroruote Gian Luca Pellegrini.

Come non ricordare anche i tanti bravi e noti giornalisti che hanno curato i panel: Luca Telese (La7), Gianni Trovati (Sole 24 Ore), Lirio Abbate (Repubblica) Pierangelo Sapegno (La Stampa), Olivio Romanini (Corriere) Francesca Parisella (Rai) e Antonello Barone, conduttore della due giorni che è stata trasmetta in diretta streaming sul nostro sito. E che ora è possibile rivedere sul nostro canale Youtbe.

Ma gli Stati Generali della Ripartenza non sarebbero stati possibili senza la sapiente regia di Luigi Balestra, presidente dell’Osservatorio, giurista, già vice presidente della Corte dei Conti. È lui l’artefice di una meticolosa costruzione di un dibattito destinato a restare. Al di là della evidente qualità dei contenuti emersi in questi due giorni (che verranno nei prossimi giorni pubblicati su questo sito) il vero esito dei lavori è il modello che lo ispira: un confronto della classe dirigente in un campo neutrale, scevro da conflitti tra opposte fazioni.

Perché la responsabilità è più importante dell’appartenenza.

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