Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

Paolo Garimberti (Repubblica): «La variante inglese del virus anticipa lo scenario della Brexit»

La variante inglese del Covid, la Brexit, l’Europa e i rapporti con il Regno Unito. Su Repubblica, Paolo Garimberti tratteggia un quadro di relazioni sempre più difficili. «Nel giorno in cui l’Europa approva il vaccino Pfizer-Biontech, aprendo la strada a quel trittico sanitario del 27, 28 e 29 dicembre, già battezzato “EU vaccination days”, inevitabile rimando a quel giorno del 1944 in cui cominciò la liberazione dell’Europa dal Male, la variante inglese del virus anticipa lo scenario della Brexit, obbligando il governo di Londra a confrontarsi con quella che potrebbe essere la brutale realtà di un “no deal”, un distacco dal continente senza accordo».

«C’è una parabola politica dietro l’emergenza sanitaria, che ha bloccato i voli da e per l’Inghilterra. Perché mentre i Paesi del continente, uno dopo l’altro, hanno alzato un cordone emergenziale nella speranza di non essere contagiati da una specie più veloce nella trasmissione, gli Stati Uniti, ancora sotto la direzione di Trump, esitano. Quasi a consolare gli inglesi che quella relazione transatlantica privilegiata, sempre sbandierata dai fautori della Brexit come una compensazione dell’uscita dall’Europa, avesse una valenza anche nella pandemia, e non solo nei rapporti politici e soprattutto commerciali. Ma è soltanto un lenitivo di fronte alle immagini allarmanti della grande fuga delle persone da Londra e del gigantesco blocco di migliaia di camion in coda dopo la chiusura della tratta Dover-Calais».

«C’è quasi una maledizione biblica in questo isolamento dell’Inghilterra, i cui voli vengono rifiutati, come fossero appestati, non solo dagli aeroporti europei, ma progressivamente da quelli di tutto il mondo, dalla Russia all’Iran, perfino da Hong Kong». Secondo Garimberti, quindi, «una sorta di punizione per il superbo orgoglio britannico, quel senso di insulare diversità che si manifestava perfino nello sport. L’approvazione del vaccino in tempi più rapidi del previsto ha anche il sapore di un guanto lanciato oltre la Manica. Ma è anche, visto al di qua della Manica, una sfida epocale che l’Europa non può perdere, come ha scritto Maurizio Molinari nel suo editoriale di domenica».

«Una sfida che si basa su due pilastri, imposti dalla congiuntura di una guerra che si combatte con armi diverse da quelle tradizionali: il vaccino e il Recovery Fund. E che richiede però una rinuncia agli egoismi nazionali, una compattezza e una coscienza europea collettiva, che non sempre i Paesi membri della Ue hanno dimostrato di avere».

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.