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Päivi Kerkola (AD Pfizer Italia):«Non favoriamo gli Usa. L’Italia avrà le sue fiale anche se ci fa causa»

Pfizer non favorisce gli Usa, rispetta i contratti e l’Italia avrà le sue fiale anche nell’eventualità di una causa. Lo afferma l’AD della filiale italiana del colosso farmaceutico americano, Päivi Kerkola, intervistata da Giuliano Foschini e Fabio Tonacci per la Repubblica.

Kerkola, partiamo dalla domanda che tutti, in Italia e in Europa, si fanno: siete realisticamente in grado di rispettare il contratto? Detta in altro modo, arriveranno i vaccini promessi? «L’attuale aumento della produzione, che andrà ad accelerare nelle prossime settimane, permetterà di soddisfare la domanda di dosi a livello globale, in un lasso di tempo breve e senza compromettere i nostri elevati standard di sicurezza e qualità. Questo sforzo ci aiuterà a rispettare gli impegni di fornitura in linea con gli accordi esistenti, che, ribadiamo, sono basati sulla consegna di dosi e non di fiale».

È un sì, quindi. Ma al momento i tagli ci sono stati. E il sospetto è che abbiate dirottato gli stock di vaccino verso i Paesi che pagano il prezzo più alto, a cominciare dagli Stati Uniti. È vero? «No, non è vero. Il nostro obiettivo è garantire per le persone in tutto il mondo un accesso equo e sostenibile ai vaccini Covid-19. Offriamo la nostra esperienza e le nostre risorse a supporto dei sistemi sanitari, ovunque sia necessario».

Da notizie di stampa risulta che lo abbiate venduto a 15.5 euro all’Unione Europea, a 19,50 dollari negli Usa, a 28 dollari in Israele, 10 dollari in Sudafrica. Perché non avete fatto a tutti lo stesso prezzo?«I nostri prezzi rimangono riservati. Abbiamo applicato principi per assicurare un accesso equo. Per aiutare i governi durante la pandemia, il prezzo del vaccino è stato stabilito in modo da non avere impatti diretti sui cittadini, basandosi su principi di volumi, equità e accesso. In tutti gli accordi, stiamo applicando un modello di costi differenziato per i paesi a reddito alto, medio e basso/medio-basso. Quelli ad alto e medio reddito pagheranno più di quelli a basso reddito, ma a un valore notevolmente scontato rispetto ai nostri normali parametri di riferimento vista la situazione di emergenza globale. I paesi a basso e medio reddito pagheranno un prezzo senza scopo di lucro».

Al momento in Italia il piano vaccinale sta subendo un forte rallentamento. «Per quanto riguarda l’Italia, le dosi fornite la scorsa settimana sono state lievemente ridotte, ma già da questa settimana torneremo ad una regolare fornitura. Vale la pena di notare che in Italia stiamo distribuendo a circa 300 punti di vaccinazione, un numero tra i più alti in Europa».

Nell’eventualità di una causa civile o penale, continuerete lo stesso a fornire le dosi all’Italia? «Non intendiamo fare speculazioni su questo, ma continueremo a fornire il vaccino come previsto dagli accordi con la Commissione Europea e ad assicurare, inoltre, la fornitura di tutti i nostri farmaci e vaccini per i pazienti che ne hanno bisogno in Italia e negli altri Paesi».

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