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Nicolas Schmit (Commissario UE): «Molti posti di lavoro non torneranno»

«Quando finirà la cassa integrazione, non tutti i lavoratori ritroveranno il loro posto. Ma con la ripresa altri settori cresceranno. Bisogna dunque sfruttare questo periodo per garantire un’adeguata formazione e una riqualificazione a chi non potrà più tornare al vecchio lavoro». Ne è convinto Nicolas Schmit, commissario Ue con delega al Lavoro, intervistato da Marco Bresolin (La Stampa).

L’ex ministro socialista del Lussemburgo ieri ha presentato la proposta di Bruxelles per un salario minimo europeo, ma al momento la priorità per i lavoratori è conservare il proprio posto: cosa succederà quando scadrà il blocco dei licenziamenti? «Ci troviamo in una situazione molto critica perché la ripresa economica che ci auguravamo non si è verificata a causa della seconda ondata della pandemia. Vero, la disoccupazione è un po’ aumentata, ma siamo riusciti a scongiurare una drammatica crisi occupazionale proprio grazie agli schemi nazionali come la cassa integrazione».

Mezza Europa ha già le saracinesche abbassate: che impatto avranno le nuove misure sul mercato occupazionale? «Sicuramente sarà molto diverso da settore a settore. Quello industriale sarà colpito meno duramente rispetto a quello dei servizi. Dobbiamo trovare soluzioni per salvare i posti di lavoro e le imprese per i prossimi mesi perché tutti noi speriamo che a un certo punto la pandemia rallenterà. Nel frattempo, non bisogna perdere l’opportunità di questo periodo di cassa integrazione».

Per fare cosa? «Per investire nei lavoratori, formandoli e riqualificandoli. Non tutti questi posti di lavoro reggeranno all’urto della crisi, non tutte le imprese sopravvivranno. Specialmente in alcuni settori. Altri però si espanderanno e offriranno opportunità: il Recovery Fund promuoverà la crescita in ambiti come il green e il digitale. Per questo servono politiche del mercato del lavoro molto attive».

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