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Maria Cristina Piovesana (vicepresidente Confindustria): «Garantiamo il sostegno a ricerca e sviluppo dando fiducia alle imprese»

Aiutare le imprese, accompagnarle nella transizione ambientale, superare le ideologie, non puntare su tassazioni come la “plastic tax” ma su sostegno a ricerca e sviluppo dando fiducia alle imprese. Questo l’accorato appello dalla vicepresidente di Confindustria per l’ambiente, la sostenibilità e la cultura Maria Cristina Piovesana, intervenuta oggi al webinar di askanews e dall’Ufficio del Parlamento europeo in Italia sull’economia circolare e il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).  “Se c’è una speranza per la sostenibilità generale e per l’ambiente, questa speranza si chiama industria”, ha detto Piovesana, che ha sottolineato come “la sostenibilità in senso generale sia ambientale che sociale ed economica: senza risorse non si va verso la salvaguardia dell’ambiente”. 

L’approccio che porta alla plastic tax, per Piovesana, “è quasi una vergogna nazionale” ha detto ancora Piovesana, ricordando come l’Europa contribuisca per “uno scarso 10 per cento”, mentre l’Italia non contribuisce “neanche per l’un per cento”. L’Italia è il “secondo paese manifatturiero europeo, un paese virtuoso da questo punto di vista: un’impresa su cinque ha investito in tecnologia green, siamo leader in europa come tasso di circolarità”. E, ha detto ancora la vicepresidente di Confindustria, “di questa industria chi ci rappresenta a livello nazionale europeo dovrebbe essere orgoglioso”. 

Dopo la pandemia, secondo Piovesana, “la risposta per ricreare i posti di lavoro è l’industria: un asset fondamentale che va valorizzato, incentivandolo ulteriormente, aiutandoci non tanto a cambiare le norme, ma l’esecuzione del percorso che vede l’impossibilità di dotarsi di quegli impianti che oggi sono indispensabili per fare economia circolare”. Per questo va superata un'”ideologia sciocca che non è supportata da numeri, qualle ideologia la dobbiamo dimenticare e chi ci rappresenta a livello europeo deve sapere quel che c’è in Italia o quel che rappresenta”.

Questo anche per evitare “un dumping non solo della Cina” ma anche il rischio di porre parametri irrealizzabili.  Pioverana quindi invita la politica ad “assumersi le sue responsabilità: quando c’è bisogno di nuovi impianti, la politica non può correre indietro ai comitati, la politica deve decidere ciò che va fatto; altrimenti correremo dietro a belle idee, in questo momento non ci è permesso di fare filosofia”. 

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