A rischio le semine nei campi del Nord Italia, dove la nuova perturbazione ha aggravato una situazione già molto complicata con danni alle coltivazioni e alle strutture, peggiorata anche dalle frane. In merito al ritorno del maltempo sulle regioni settentrionali, la Coldiretti informa che le situazioni più difficili si registrano in Veneto ed Emilia Romagna. Oltre ai danni registrati alla produzione di grano, soia, ortaggi e vigne, a preoccupare è anche l’impossibilità di accedere ai terreni per effettuare le semine di mais e riso.
Grave la situazione nel modenese, soprattutto nella zona di Vignola, celebre per le sue ciliegie. Le piogge torrenziali hanno provocato – informa Coldiretti – l’allagamento diffuso di campi, cortili e capezzagne rendendo impossibile l’accesso ai poderi, anche nei prossimi giorni, per effettuare la raccolta e le lavorazioni. Per le ciliegie, le cui varietà precoci sono in piena maturazione, il rischio è che l’eccesso di acqua (nel terreno ed atmosferica) provochi il fenomeno definito ”cracking” cioè ”spacco”, consistente nella rottura dell’epidermide che si verifica quando, in fase di maturazione, ci sono piogge molto intense e umidità atmosferica elevata rendendo di fatto il prodotto non commercializzabile con le conseguenti perdite economiche. Difficoltà anche per le coltivazioni di susine, pesche, kaki.
Si tratta del risultato dei 272 eventi estremi, praticamente 40 al giorno, tra nubifragi, grandinate e tempeste di vento che hanno colpito l’Italia nell’ultima settimana con centinaia di ettari di colture finiti sott’acqua, secondo l’analisi su dati Eswd della Coldiretti. Per una stima completa dei danni occorrerà attendere i prossimi giorni, quando l’acqua si sarà ritirata. L’agricoltura – conclude la Coldiretti – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo che hanno superato nel 2023 i 6 miliardi di euro.