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Alberto Heimler (economista): «Come risolvere il rebus concessioni»

La gara per l’assegnamento delle concessioni si troverebbe a espropriare i gestori degli stabilimenti balneari degli investimenti materiali e immateriali effettuati. Questo quanto sostenuto dall’economista Alberto Heimler, che sottolinea come la cosa sarebbe ancora più gravosa alla luce «di questi ultimi anni, quando la legge prevedeva la scadenza delle concessioni al 2033».

«Tuttavia, dar loro ragione non comporta la rinuncia alle procedure competitive. È infatti possibile organizzare le gare in modo da evitare gli espropri. L’esempio che farò riguarda uno stabilimento balneare già in funzione. Per una trattazione più completa rinvio a un mio articolo “Stabilimenti balneari: che tipo di gara organizzare?” pubblicato su Lavoce.info nel 2020 e a un mio recente libro “Il segno più” pubblicato dalla Luiss nel 2021», spiega su InPiù.net.

«Alla scadenza della concessione, diciamo a settembre 2023, ogni concessionario dichiara il valore dello stabilimento balneare da lui gestito (la somma alla quale sarebbe disposto a cedere la gestione). Sulla base di questo valore verrà calcolato l’onere concessorio per la durata della nuova concessione, diciamo il 5% annuo».

«A questo punto è possibile organizzare una procedura competitiva e la concessione verrà assegnata a chi valuta la concessione più del gestore uscente. Il nuovo concessionario pagherà un onere concessorio in proporzione a questo maggior valore (sempre diciamo il 5%), ma dovrà rimborsare il gestore uscente della somma da lui inizialmente dichiarata». 

«In questo modo si rispettano i principi comunitari che impongono la procedura competitiva, non si espropriano i gestori uscenti, si mantengono gli incentivi a investire per tutta la durata della concessione e si fa partecipare lo Stato ai maggiori proventi gestionali. Il migliore dei mondi possibile. Infine, e non è cosa da poco, la valutazione delle diverse offerte è molto semplice».

«Si tratta di una gara al miglior offerente! Il metodo è sufficientemente flessibile e, per esempio, se fosse ritenuta necessaria una maggior tutela dei gestori uscenti, potrebbe essere introdotto un principio di proporzionalità: viene stabilita una percentuale, per esempio il 10% di aumento in sede di gara, e solo al di sopra di essa si avrebbe il cambiamento del gestore».

«In pratica il gestore uscente rimarrebbe come nuovo concessionario a meno che qualcuno non valuti la concessione almeno il 10% più di lui. In ogni caso quello che cambierebbe sono gli oneri concessori stabiliti in proporzione al valore della concessione dichiarato inizialmente. E per concludere, un commento alla sentenza del Consiglio di Stato che stabilisce la scadenza di tutte le concessioni balneari italiane al 31 dicembre 2023».

«Chi ha scritto la sentenza evidentemente non ha pensato al caos e alle difficoltà per tutti di gestire contemporaneamente circa 8 mila (o più) procedure di gara e alla confusione per i partecipanti. In ogni caso per evitare di ripetere l’errore, le scadenze delle nuove concessioni andrebbero opportunamente frastagliate».

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