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Marco Tronchetti Provera, VP Pirelli: “Camfin al 20% assicura autonomia medio termine”

“Vogliamo solo continuare a dare quello che Camfin e la mia famiglia hanno garantito per oltre trent’anni: stabilità, management, protezione della tecnologia e continuità dell’azienda.

La crescita della quota ha la funzione di assicurare l’autonomia sul medio termine”.

Lo dichiara Marco Tronchetti Provera, vice presidente esecutivo di Pirelli, in un’intervista esclusiva rilasciata a MF35, lo speciale che celebra i 35 anni del quotidiano in edicola oggi, in cui fa il punto sul passato, presente e futuro dell’azienda che sarà “italiano e sempre più tecnologico”.

“Grazie al fatto di essere concentrati sull’altissimo di gamma e sulle tecnologie più avanzate continuiamo a guadagnare quote di mercato e abbiamo registrato un buon inizio d’anno sia pur in un contesto complesso”.

Per Tronchetti Provera, “c’è stato un eccesso di accelerazione nella transizione e una sopravvalutazione dei benefici nella scelta univoca di una tecnologia.

La realtà”, dice, “è che il motore elettrico favorisce il produttore cinese, dove si trovano tutte le materie prime.

Qualcuno ha fatto male i conti”.

A proposito di Cina, il governo italiano ha esercitato il golden power per evitare che tecnologia e dati – definiti da Tronchetti Provera “il futuro dell’azienda” – entrassero in possesso dell’azionista cinese SinoChem.

“Grazie al golden power abbiamo riportato all’origine le relazioni con Sinochem, che è un socio finanziario”, fa presente il vice presidente esecutivo di Pirelli.

Nell’intervista registrata nella biblioteca della storica sede in Viale Sarca a Milano, Tronchetti Provera guarda indietro – come quando era alla guida di Telecom “un mio non successo, ma comunque una bella avventura” – al 1992 quando ha iniziato a guidare Pirelli: “Era piccola fra le grandi.

Scelsi di basare tutto sulla tecnologia.

Fu una scelta vincente, e lo è ancora”.

Il vice presidente di Pirelli rivolge poi uno sguardo anche al futuro e non solo dell’azienda.

A giugno “si decide il futuro dell’Europa, perché le elezioni avvengono in un momento molto complesso.

L’Europa deve giocare un ruolo ora che l’America non ha più quello che aveva negli anni Ottanta”.

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