«Il porto di Gioia Tauro è una grande opportunità, non solo per la Calabria ma per l’Italia. Ma secondo me è sfruttato al 20% del suo potenziale». Lo ha dichiarato il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri. E aggiunge: «sogno per la Calabria le stesse infrastrutture che ci sono in Veneto e in Emilia Romagna».
«Non vogliamo un porto di Gioia Tauro che serva solo perché le grandi navi scarichino i container e dopo tre giorni gli stessi container in una nave più piccola vengono portati al porto di Genova», ha detto intervenendo in collegamento con l’evento del “Calabria Day” in corso al Padiglione Italia dell’Expo 2020, a Dubai. «Non è questo che vogliamo per la Calabria o l’Italia. Dietro il porto di Gioia Tauro ci sono ettari ed ettari di terreno mai utilizzato messo a disposizione delle aziende, perché in queste vicende non c’è stata programmazione, perché c’è stato un totale abbandono soprattutto da parte della politica calabrese e della politica meridionale, perché noi» ha spiegato il procuratore di Catanzaro «non possiamo pensare che i problemi del Sud li possano risolvere i parlamentari del Nord».
Gratteri ha poi aggiunto: «Io come ogni calabrese spesso parlo male della mia terra perché la amo e proprio perché la amo ne posso parlare male. Ma io sogno per la Calabria le stesse infrastrutture che ci sono in Veneto e in Emilia-Romagna, di questo abbiamo bisogno. Non abbiamo bisogno di assistenzialismo, siamo stanchi di questo assistenzialismo, siamo stanchi di queste mance che ciclicamente i vari governi ci propinano. Non abbiamo bisogno di questo».
«L’assistenzialismo» ha evidenziato il procuratore di Catanzaro «porta solo al vagabondaggio e al lavoro nero, non alla produzione. Voglio un porto di Gioia Tauro dove ci sia una ferrovia in modo che il container possa arrivare velocemente al Nord ed Europa, di una ferrovia che porti le merci sotto la pancia dell’aereo all’aeroporto di Lamezia, ho bisogno dell’Alta Velocità. Ho avuto il piacere di incontrare il professore Giovannini, il ministro delle Infrastrutture, e abbiamo parlato proprio di questo. Ho detto al ministro “voi pensate alle opere pubbliche, alla ‘ndrangheta ci pensiamo noi”».
«Ho esagerato nel senso che ho usato un parolone e un paradosso, ovviamente, ma non voglio che si perdano occasioni per la Calabria. Noi» ha rilevato Gratteri «abbiamo bisogno dell’alta velocità Salerno-Reggio Calabria: ho visto che scientificamente, dopo 20 giorni, è uscito uno studio privato che diceva che non era conveniente l’alta velocità. Ma ancora ci chiediamo se infrastrutture così sono convenienti? Ogni mattina partono dalla Calabria 20 autobus per il Nord: se ci fosse l’alta velocità certamente la gente non andrebbe a mettersi come sardine e stare 12 ore così per arrivare a Milano o Torino. Abbiamo bisogno come il pane» ha concluso «dell’infrastruttura dalla Salerno-Reggio Calabria, della Reggio Calabria-Taranto, finalmente una strada a due corsie tutta intera e non a spezzatino. Io ancora non ho visto soldi stanziati per l’intera rete».
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