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Gli avvocati vogliono che sia effettiva la ripresa il 30 giugno

Ad affermarlo è l’avvocato Maria Masi, presidente facente funzioni del Consiglio nazionale forense. “La ripartenza della giustizia dal 30 giugno sarebbe sicuramente un bel segnale per gli avvocati e per i cittadini che attendono da mesi di veder riconosciuti i propri diritti, tenuto conto che le esigenze di natura sanitaria sono, al momento, ridotte e affievolite. La concreta ripresa – ha detto – dell’attività giudiziaria assolve le indicazioni e le richieste che il Consiglio nazionale forense aveva manifestato nei giorni scorsi al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede”. 

“Sarà nostra cura – ha proseguito Maria Masi – monitorare l’iter e l’approvazione del provvedimento allo studio del Parlamento e vigilare affinché la macchina della giustizia riparta con la più ampia e continuativa presenza dei cancellieri in tribunale: come più volte sottolineato, questa condizione è necessaria e funzionale all’attività giurisdizionale stessa. In ogni caso, nulla impedisce ai vertici degli uffici giudiziari, sussistendone i presupposti, di adottare sin da ora provvedimenti utili ad anticipare il riavvio delle attività, così come si sta verificando in alcuni pochissimi distretti”.  

Ha poi concluso la Masi. “Se non sarà consentita l’effettiva ripartenza della giustizia, con le conseguenze prevedibili e già attenzionate anche dall’Europa, sarà chiaro a chi attribuire la responsabilità della persistente indifferenza nei confronti della tutela dei cittadini. Ridefinire la linea programmatica economica del Paese è importante, ma essenziale è ricominciare a considerare tale la giustizia”.

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