“A noi imprenditori spetta in maniera importante e pressante tramettere ai giovani la passione di fare impresa per garantire il nostro futuro e lo sviluppo del Paese e aiutarli a sostenere i costi e i rischi dell’avviare le start up”.
Lo ha detto Gianni Lettieri, presidente di Atitech, agli Stati Generali della Ripartenza, organizzati dall’Osservatorio Riparte L’Italia.
“Per tenere legati i giovani a una realtà aziendale è necessario formarli e dare loro opportunità di crescita. Per questo motivo in Atitech curiamo al nostro interno la formazione dei giovani e avremo, a breve, una nostra Academy dedicata”.
“Bisogna avere una visione industriale del paese, un progetto chiaro di quello che vogliamo fare e tenere a livello industriale”.
“Dobbiamo assumerci una responsabilità importante, che è quella di pensare anche al territorio in cui operiamo, e smetterla con l’egoismo per il quale si pensa soltanto al bene all’interno delle mura della propria azienda. Per questo motivo abbiamo scelto di avviare delle iniziative a sostegno del territorio”.
“A breve daremo nuovamente inizio, come ogni anno dalla Pandemia, alla mensa solidale. Tra dicembre e metà gennaio distribuiremo alle famiglie bisognose del territorio intorno a Capodichino 200 pasti caldi al giorno”.
“La mia idea è in realtà quella di aprire questa iniziativa tutto l’anno. Abbiamo inoltre istituito un fondo per i figli dei dipendenti che vogliono studiare all’estero e poi tornare in Italia e, durante la pandemia, abbiamo trasformato un hangar in un hub vaccinale che ha consentito la somministrazione fino a 8000 vaccini al giorno”.
Per Lettieri “gli Stati Uniti innovano, la Cina copia e in Europa si fanno le regole per creare ‘lacci e lacciuoli’ alle imprese” ma questo alle volte frena la competitività.